Politica

Governo, Meloni ottiene la fiducia alla Camera con 235 sì

Meloni alla Camera, ringraziamenti a Mattarella e Draghi. Ai lati del premier siedono Salvini e Tajani. Presente in Aula il compagno

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Farò quello che va fatto, a costo di non essere rieletta"

"Ci è stato chiesto come intendiamo tranquillizzare gli investitori a fronte di un debito al 145% del Pil, secondo in Europa soltanto a quello della Grecia. Mi sento di dire che se questo Governo riuscirà a fare ciò che ha in mente, scommettere sull’Italia potrebbe essere non solo un investimento sicuro, ma forse perfino un affare. Perché l’orizzonte al quale vogliamo guardare non è il prossimo anno o la prossima scadenza elettorale, quello che ci interessa è come sarà l’Italia tra dieci anni. Io sono pronta a fare quello che va fatto, a costo di non essere compresa, a costo persino di non essere rieletta, per essere certo di aver reso con il mio e il nostro lavoro il futuro di questa Nazione più agevole".

Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera. "La strada per ridurre il debito non è la cieca austerità imposta negli anni passati e non sono neppure gli avventurismi finanziari più o meno creativi. La strada maestra, l'unica possibile, è la crescita economica, duratura e strutturale".

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "insieme a presidenzialimo anche autonomia e poteri Roma Capitale"

"Parallelamente alla riforma presidenziale, intendiamo dare seguito al processo virtuoso di autonomia differenziata già avviato da diverse Regioni italiane secondo il dettato costituzionale e in attuazione dei principi di sussidiarietà e solidarietà, in un quadro di coesione nazionale. Per la provincia di Bolzano tratteremo del ripristino degli standard di autonomia che nel ‘92 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria ONU. E’ nostra intenzione completare il processo per dare a Roma Capitale i poteri e le risorse che competono a una grande capitale europea e dare nuova centralità ai nostri Comuni". Lo ha detto Giorgia meloni nel suo intervento alla Camera.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Pnrr opportunità straordinaria di ammodernare Italia, un dovere sfruttarla"

"Il Pnrr è un’opportunità straordinaria di ammodernare l’Italia: abbiamo tutti il dovere di sfruttarla al

Governo, Giambruno in aula segue discorso Meloni

Andrea Giambruno, il compagno di Giorgia Meloni, segue il discorso della premier alla Camera per la fiducia dalla tribuna riservato agli ospiti, nella parte in alto dell’aula di Montecitorio.

meglio. La sfida è complessa a causa dei limiti strutturali e burocratici che da sempre rendono difficoltoso per l’Italia riuscire ad utilizzare interamente persino i fondi europei della programmazione ordinaria". Così Giorgia Meloni, alla Camera.

"Basti pensare che la Nota di aggiornamento al Def 2022 ha ridotto la spesa pubblica attivata dal Pnrr a 15 miliardi rispetto ai 29,4 miliardi previsti nel Def dell’aprile scorso. Il rispetto delle scadenze future richiederà ancora più attenzione considerato che finora si sono per lo più rendicontate opere già avviate in passato, cosa che non si potrà continuare a fare nei prossimi anni. Spenderemo al meglio i 68,9 miliardi a fondo perduto e i 122,6 miliardi concessi a prestito all’Italia dal Next Generation EU", aggiunge. "Senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perché queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico", conclude il premier.

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Italia rimane nave più bella del mondo, nessun meta preclusa"

"Siamo nel pieno di una tempesta, con un'imbarcazione che ha subito diversi danni, e gli italiani hanno affidato a noi il compito di condurre la nave in porto in questa difficilissima traversata". Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un passaggio del suo intervento in Aula alla Camera per la fiducia.

"Eravamo consapevoli di quello che ci aspettava - va avanti il premier - come lo sono tutte le altre forze politiche, anche quelle che governando negli ultimi dieci anni hanno portato un peggioramento di tutti i principali fondamentali macroeconomici, e oggi diranno che hanno le ricette risolutive e sono pronte a imputare al nuovo governo, magari con il supporto di mezzi d’informazione schierati, le difficoltà che l’Italia affronta".

"Eravamo consapevoli del macigno che ci stavamo caricando sulle spalle, e ci siamo battuti lo stesso per assumerci quella responsabilità. Perché? In primo luogo perché non siamo abituati a fuggire di fronte alle difficoltà, e in secondo luogo perché sappiamo che la nostra imbarcazione, l’Italia, con tutte le sue ammaccature, rimane 'La nave più bella mondo', per riprendere la celebre espressione usata dalla portaerei americana Independence quando incrociò la nave scuola italiana Amerigo Vespucci. Una imbarcazione solida, alla quale nessuna meta è preclusa, se solo decide di riprendere il viaggio. Allora noi siamo qui per ricucire le vele strappate, fissare le assi dello scafo e superare le onde che si infrangono su di noi. Con la bussola delle nostre convinzioni a indicarci la rotta verso la meta prescelta, e con un equipaggio capace di svolgere al meglio i propri compiti".

Governo, il premier Giorgia Meloni alla Camera per chiedere il voto di fiducia: "Mai avuto simpatia per regimi antidemocratici, fascismo compreso"

"E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso. Esattamente come ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre". Così Giorgia Meloni, in un passaggio del suo intervento in Aula, alla Camera.

"I totalitarismi del ‘900 - sottolinea - hanno dilaniato l’intera Europa, non solo l’Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei. E l’orrore e i crimini, da chiunque vengano compiuti, non meritano giustificazioni di sorta, e non si compensano con altri orrori e altri crimini. Nell’abisso non si pareggiano mai i conti, si precipita e basta".

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