Politica

Governo, netto no alle Regioni. "Fino a dicembre nessuna parziale riapertura"

Il ministro della Salute Speranza respinge la richiesta dei governatori di rivedere i 21 parametri per determinare l'indice Rt

Governo, netto no alle Regioni. "Fino a dicembre nessuna parziale riapertura"

L'emergenza Coronavirus continua in tutta Italia. Il numero dei contagiati fa ancora molta paura e spaventa anche la situazione negli ospedali, con le terapie intensive occupate in costante aumento e il tasso di mortalità elevatissimo. Per questo il governo ha deciso - si legge su Repubblica - di respingere le richieste dei governatori, che auspicavano parziali riaperture. Bisognerà tenere duro ancora due settimane. Se sarà necessario, le prossime tre. Poi - questo l’indirizzo di massima del governo - a cavallo del ponte dell’Immacolata o subito dopo, potrebbe essere concesso un primo “respiro” ai territori, con un allentamento delle misure. Tutto dipenderà dall’effettivo calo della curva dei contagi e dalla riduzione dell’indice Rt sotto l’1. Per il momento, viene bocciata la richiesta dei presidenti di regione di “revisione” dei 21 parametri sanitari per la classificazione delle regioni.

La riduzione a cinque, - prosegue Repubblica - proposta da tutti loro su input iniziale del presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, non ci sarà: "Prima che arrivi l’oracolo del venerdì occorre rivedere e ridurre i parametri", era stata la richiesta. Dal governo ricordano invece che quei principi scientifici erano stati condivisi e che lo schema non può essere modificato in un momento in cui è stata sfondata la soglia dei 700 morti in un giorno. «Il dialogo con le Regioni è sempre aperto. Ma i 21 parametri indicano l’indice di rischio insieme all’Rt e determinano quali misure attuare sui territori", risponde il ministro della Salute Speranza.