Politica
Guerra, Draghi tagliato fuori. I grandi della Terra decidono senza l'Italia
Vertice tra Usa, Germania, Francia e Regno Unito. Le strategie anti Russia non passano per Roma. Il premier da von der Leyen per parlare dei migranti
Guerra, decisioni solo con Germania e Francia. La mossa di Biden
Mentre continua senza sosta la guerra in Ucraina, giunta ormai al tredicesimo giorno di bombardamenti da parte dei russi sulle principali città del Paese e ormai sempre più vicini alla conquista della capitale Kiev, accerchiata su ogni fronte, i grandi della Terra pensano alla strategia da adottare per fermare Putin, ma ancora una volta - si legge sul Fatto Quotidiano - l'Italia non viene invitata al tavolo. Ieri alle 16 e 30 c’è stato un vertice in video conferenza tra Joe Biden, Boris Johnson, Emmanuel Macron e Gerald Scholz. Draghi ancora una volta non c’era. A Palazzo Chigi ricordano che il nostro paese non fa parte del formato “Quad" sull’Ucraina, ma negli ultimi mesi tale formato si era evoluto in “Quint”, con l’Italia dentro. Mentre dalla Casa Bianca partiva una chiamata in Europa per parlare della guerra, il premier era occupato con le fibrillazioni della maggioranza sul catasto.
Il premier - prosegue il Fatto - è volato poi a Bruxerlles per incontrare la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Sul tavolo energia, migranti, ma anche modifica del Patto di stabilità. In vista del vertice dei leader europei di giovedì a Versailles. L’Italia sta dimostrando serietà nell’applicazione delle sanzioni ma è tra i Paesi più esposti per la guerra e va aiutata: questo il messaggio. Partendo da un presupposto che lo stesso premier esplicita: "Finora, la soluzione diplomatica non ha dato alcun frutto, la determinazione della Russia è chiarissima ed è andare avanti e procedere finché il Paese non si sia arreso. Probabilmente per instaurare un governo amico e sconfiggere la resistenza”. il premier ha poi chiarito: "Sosteniamo l’appartenenza alla famiglia europea dell’Ucraina. Il processo però è lungo: l’entrata nell’Ue è sempre preceduta da profonde riforme strutturali".