Politica
Il governo a caccia di risorse: ipotesi tassa di soggiorno a 25 euro
Federalberghi: "Sosteniamo il Pil, no ad aumenti"
Ipotesi revisione tassa di soggiorno, sale fino a 25 euro
Cambia l’entità dell'imposta di soggiorno. Come scrive l’Ansa, l’imposta potrebbe essere estesa a tutti i Comuni che vorranno applicarla (non solo ai capoluoghi o a quelli turistici o considerati città d'arte). In più potrebbe essere rimodulata: si parte da un importo fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro e si sale ad un massimo di 25 euro al giorno negli alberghi di extralusso (oltre 750 euro a notte). Lo prevede una norma, ancora in fase di bozza, che potrebbe essere inserita in un prossimo decreto. E' stabilito anche che gli incassi vengano destinati non solo ad interventi nel settore del turismo ma anche a raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Turismo:Confindustria,con tassa soggiorno rischia competitivita'
"Sorprende che dopo mesi di dialogo proficuo e di confronto si proceda, invece, improvvisamente all'approvazione di un testo dove sembrerebbero venir meno alcuni dei capisaldi su cui si innestava la riforma in discussione". Lo dichiara Maria Carmela Colaiacovo, presidente Confindustria Alberghi, nell'esprimere "preoccupazione per le indiscrezioni di queste ore che vorrebbero via di approvazione un nuovo testo sull'imposta di soggiorno nel prossimo Consiglio dei ministri". Tra tutti, si legge nella nota, "il vincolo di destinazione del gettito - nato per il sostegno delle attivita' turistiche, la promozione e commercializzazione del turismo - che invece di rafforzarsi sembrerebbe venir meno con l'esplicita previsione di poterlo utilizzare per coprire i costi del servizio rifiuti". Cosi' come "l'aumento complessivo dell'imposta oltre al maggior costo andrebbe anche ad applicarsi a destinazioni meno turistiche, contraddicendo gli sforzi di questi anni di operatori e amministrazioni locali, per una migliore distribuzione e destagionalizzazione dei flussi nelle aree interne". Il settore, evidenzia ancora Confindustria Alberghi, "sta dando un contributo importante per l'economia del Paese, in particolare con la crescita di viaggiatori internazionali, dopo gli anni difficili del Covid. Ma la concorrenza estera e' forte e agguerrita, abbiamo bisogno di politiche attente che non compromettano la competitivita' delle nostre imprese e delle nostre destinazioni. Non possiamo essere un mero bancomat per i comuni".
Turismo, Federalberghi: sostiene Pil, no aumenti imposta soggiorno
Le imprese del turismo non condividono la proposta di aumentare ulteriormente l'imposta di soggiorno. Lo si legge in una nota di Federalberghi che sottolinea come il settore, che è tra i primi a contribuire alla crescita del Pil e dell'occupazione, abbia da poco rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, sobbarcandosi un onere rilevante. L'obiettivo comune, ha aggiunto l'associazione, deve essere quello di "sostenerne la crescita, non di frenarla". La proposta, che per Federalberghi sta circolando in ambienti governativi, autorizzerebbe ad applicare l'imposta di soggiorno in tutti i 7.904 comuni italiani (oggi la possono applicare solo i capoluoghi di provincia, le unioni di comuni e i comuni turistici) e ad aumentarne l'importo. Ad esempio, per una camera in un hotel a tre stelle dal prezzo di 100 euro, si pagheranno sino a dieci euro per notte, come se da un giorno all'altro il peso dell'Iva (che è pari al 10%) venisse raddoppiato.
La federazione degli albergatori ha ricordato che sono trascorsi solo pochi mesi da quando, in vista del Giubileo, il tetto massimo dell'imposta di soggiorno è stato elevato del 40%, passando da 5 a 7 euro per notte e per persona ed è stata introdotta la possibilità di utilizzarla per coprire i costi della raccolta rifiuti, snaturando le finalità dell'istituto. A chi ha la responsabilità di definire la politica nazionale, Federalberghi ha chiesto di imporre una corretta disciplina di bilancio agli enti locali, anziché fornirgli gli strumenti per peggiorare la situazione. "Chiediamo inoltre che venga istituito con legge nazionale un fondo destinato a sostenere in via permanente la riqualificazione delle imprese turistico ricettive, e che ne venga garantito il finanziamento automatico attingendo a una parte del gettito dell'imposta di soggiorno" ha continuato. Federalberghi ha ribadito altresì la proposta di finanziare le funzioni svolte dagli enti locali in campo turistico con modalità diverse dall'imposta di soggiorno. Ad esempio, in luogo di una tassa pagata solo dagli ospiti delle strutture ricettive, Federalberghi propone di istituire una city tax o attivare una compartecipazione degli enti locali al gettito Iva di tutte le attività produttive che traggono beneficio dall'economia turistica.