Politica

Il Governo dell'accoglienza e i migranti in mare

L'opinione di Gaetano Montalbano

 

Pd, Leu ed Iv autorizzarono il processo, per sequestro aggravato di persone, nei confronti dell'ex Ministro dell'Interno Matteo Salvini, reo di aver ritardato di soli cinque giorni lo sbarco di centotrenuno migranti dalla nave “Gregoretti”. Ogni volta che una ONG caricava migranti in partenza dalle coste africane i pasdaran dell'accoglienza ad ogni costo iniziavano il fuoco di fila contro il precedente governo accusandolo di disumanità e razzismo e chiedendo che i migranti venissero fatti sbarcare immediatamente perchè, a loro dire, era un crimine lasciarli un solo secondo in più in balìa delle onde. Una teoria sballata e dannosa non solo per il nostro Paese ma anche per gli stessi migranti che così facendo rimangono preda di trafficanti di carne umana senza scrupoli e rischiano di morire annegati nel Mediterraneo. Una teoria che, tra l'altro, vìola il principio di legalità e le leggi sull'immigrazione vigenti nel nostro Paese. Una teoria pericolosa, insomma, che i signori della sinistra, adesso al governo, perseguirono fino alle estreme conseguenze. Indimenticabili le immagini dei parlamentari italiani che salirono a bordo delle navi ONG solidarizzando con chi trasportava migranti.

Adesso però la sinistra è al governo del Paese. Secondo Alarm Phone, al momento, ci sarebbero, nel Mediterraneo Centrale, quattro imbarcazioni cariche di persone alla deriva e pare che almeno una di esse sia naufragata provocando un numero elevato di vittime. L'ONG Sea Eye, infatti, scrive testualmente “lasciati morire soli nel giorno di Pasqua da un'Europa che parla a vuoto di solidarietà verso le persone che soffrono”. Ma i grandi Paesi europei non sono governati dai paladini dell'accoglienza? Dalla Spagna all'Italia, dalla Francia alla Germania i governi si riempiono giornalmente la bocca di questa parola.

La nave “Alan Kurdi”, con centocinquanta migranti a bordo, da sette giorni attende l'autorizzazione a poter sbarcare, presso uno dei porti italiani. Dopo qualche giorno di stazionamento al largo delle isole di Linosa e Lampedusa adesso vaga nei pressi di Trapani. Il governo italiano si è inizialmente lavato le mani, come Ponzio Pilato, rifiutando di autorizzare lo sbarco con la scusa del decreto di sospensione della classificazione di luogo sicuro per i porti italiani. Decreto emanato solo qualche giorno fa dal Consiglio dei Ministri e motivato dall'attuale emergenza sanitaria. Si tratta, in realtà, di un ipocrita escomatage per impedire lo sbarco ai migranti senza assumersene la responsabilità politica dinanzi ai propri elettori. L'emergenza coronavirus, infatti, coinvolge tutti i Paesi che si affacciano sul mediterraneo e l'intera Europa continentale, dove dovrebbero sbarcare, secondo il governo della sinistra, i migranti salvati da Alan Kurdi e tutti gli altri che, con le ONG o autonomamente, si affacceranno presso le coste italiane?

Il Governo italiano sostiene che i migranti dovrebbero andare in Germania, paese di appartenenza della ONG Sea Eye propietaria della nave Alan Kurdi, ragionamento espresso sempre dal precedente governo, ogni volta che una nave battente bandiera straniera pretendeva di sbarcare migranti in Italia, ed al quale gli attuali governanti opponevano il principio di umanità e dello sbarco immediato dei migranti in Italia. Successivamente, per uscire dallo stallo, il Governo avrebbe pensato di trasbordare i migranti presso un'altra nave per porli in quarantena sotto la sorveglianza della Croce Rossa Italiana. Ma come, non era un crimine lasciare i migranti anche un solo secondo in più in mare? I migranti sono sulla Alan Kurdi già da sette giorni, quanto tempo dovrebbero aspettare ancora in mezzo al mare in balìa delle onde? I cittadini italiani provenienti dall'estero non vengono messi in quarantena sulle navi, non si comprende perchè i paladini dell'accoglienza vogliano riservare un trattamento diverso ai migranti? Il senso di umanità dei signori della sinistra è finito per caso? Chissà cosa diranno i pasdaran della sinistra pro immigrazione, sempre e comunque, quelli che si imbarcarono sulle barche delle ONG e diedero abbracci e solidarietà alla Rackete, nonostante avesse speronato una motovedetta dell Guardia di Finanza.

La politica dell'accoglienza indiscriminata ha fallito ed i porti dovrebbero rimanere serrati nei confronti di chi vuole arrivare nel nostro Paese senza rispettare le leggi, i flussi migratori illegali andrebbero azzerati e le rotte degli scafisti dovrebbero essere chiuse. Tali flussi vanno governati e controllati anche, se necessario, con l'imposizione di un blocco navale dinanzi alle coste africane, e non subiti e accettati come se provenienti da un destino ineluttabile. L'esperienza australiana dimostra che tutto ciò non solo sia possibile ma consentirebbe anche di azzerare le tragedie ed i morti in mare.

Un fallimento totale quello del Governo dei porti aperti. Se da un lato, infatti, il Governo della sinistra lascia in mare i migranti della Alan Kurdi e non interviene per salvare i migranti alla deriva nel Mediterraneo Centrale, dall'altro lato, è costretto a subire un nuovo arrivo autonomo a Pozzallo dove, in mattinata, sono sbarcati centouno migranti, tutti uomini, da un gommone. A Pozzallo l'hotspot risulta pieno ed all'interno ospita un quindicenne egiziano positivo al covid19. Una situazione ad alto rischio che sta alimentando il malcontento dei sindaci e delle comunità locali. All'emergenza sanitaria, dunque, si aggiunge l'emergenza sbarchi. Una sinistra fallimentare ed ambigua, quindi, sulle politiche migratorie che consente a scafisti e ONG di tenere il Paese sotto scacco. Così non va.