Politica
Intercettazioni, Nordio: "Non si toccheranno quelle su mafia e terrorismo"
Il ministro della Giustizia in aula al Senato parla anche delle misure contro i crimini di guerra e dell'emergenza suicidi in carcere
Il ministro Carlo Nordio tocca temi caldi: le intercettazioni, l'emergenza suicidi nelle carceri e le misure contro i crimini di guerra
"Non sarà mai abbastanza ribadito che non vi saranno riforme che toccheranno le intercettazioni su mafia e terrorismo". Così, in aula al Senato, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nella sua Relazione sull'amministrazione della giustizia.
"C'è una profonda differenza tra le intercettazioni che mirano alla ricerca di una prova e quelle che si vuole siano una prova, e quando si dice che i mafiosi non parlano per telefono - ha spiegato - si allude al fatto che nessun mafioso abbia, ritengo, manifestato al telefono la volontà di delinquere o espresso parole che costituiscano prova di un delitto in atto o programmato. Quello cui servono le intercettazioni sono i movimenti delle persone sospettate di mafia, terrorismo e altri reati gravissimi. Quello che serve è la capacità di comprendere quali sono i rapporti occulti che legano queste persone ad altre".
"Anche quelle preventive sono indispensabili. Altra cosa sono le intercettazioni che riguardano persone che non sono indagate né imputate e che attraverso un meccanismo perverso e costosissimo di diffusione pilotata finiscono sui giornali", ha concluso il ministro.
Replicando agli interventi dei senatori in aula, Nordio ha poi puntualizzato: "Andremo avanti fino in fondo, non vacilleremo e non esiteremo, la rivoluzione copernicana su questa forma di abuso delle intercettazioni che fa finire sui giornali conversazioni di persone estranee alle indagini, magari selezionate e manipolate, è un punto fermo del nostro programma".
Guerra in Ucraina, Nordio: "Lavoriamo alla creazione di un codice dei crimini di guerra"
"Collaboriamo a livello internazionale alla creazione di un codice dei crimini di guerra anche per la gestione di quelli commessi in Ucraina, dove non c'è alcun dubbio su chi sia l'aggressore e chi l'aggredito, sono stati commessi reati infami contro la popolazione", ha detto il ministro. "È stata istituita una commissione con il compito di elaborare un progetto di codice dei crimini internazionali ad hoc, con valenza simbolica e non", ha spiegato Nordio, parlando di "un intervento normativo indifferibile per assicurare il perseguimento anche nella giurisdizione italiana dei crimini contro l'umanità e di guerra e realizzare la complementarietà con lo statuto della Corte penale internazionale".
Emergenza suicidi nelle carceri, Nordio: "Interverremo"
Sull'emergenza suicidi nelle carceri, il ministro ritiene che l'aumento "impressionante" delle morti "è un intollerabile fardello di dolore". Il governo, ha dichiarato ancora Nordio, intende intervenire con misure ad hoc sui luoghi di esecuzione della pena e per garantire ai detenuti la tutela della salute. "Trovo irrazionale che lo Stato spenda centinaia di milioni all'anno per intercettazioni inutili, quando non troviamo i soldi per pagare il supporto psicologico ai carcerati", ha concluso.
Giustizia: Scarpinato (M5s), Nordio scredita istituzioni
"Le scelte di questo governo, quelle gia' attuate e quelle che si appresta ad assumere, delineano un disegno politico di restaurazione dell'assetto pre costituzionale, quello di una giustizia classista double face: forte con i deboli e debole con i forti. E' un obiettivo da raggiungere in due tappe. In una prima fase approvare una serie di leggi ordinarie che dietro motivazioni pretestuose hanno tutte l'unico comun denominatore di garantire l'impunita' delle classi superiori, ridimensionando o depenalizzando i reati dei colletti bianchi. E poi, in un secondo tempo, sferrare il colpo finale riformando la Costituzione in modo da ricondurre la magistratura sotto il controllo dell'esecutivo, abbattendo l'architrave portante dell'obbligatorieta' dell'azione penale". Cosi' il senatore M5s Roberto Scarpinato, nella dichiarazione di voto sulla relazione del ministro Nordio sull'amministrazione della Giustizia.
"La sua anima pseudogarantista, signor ministro - ha aggiunto - ha pienamente condiviso l'emendamento per escludere dal novero dei reati ostativi anche le associazioni a delinquere di colletti bianchi finalizzate alla consumazione dei piu' gravi reati di corruzione, che provocano danni di miliardi di euro alle casse dello Stato. Sul tema delle intercettazioni, la pretestuosita' delle motivazioni addotte dal governo sia per il taglio delle spese che per la loro riforma, e' rivelatrice dell'impianto ideologico che anima tutto il pacchetto di riforme: quello di un garantismo classista. Nordio ha prima affermato che le intercettazioni per i reati di mafia sono inutili perche' i mafiosi veri non parlano al telefono, salvo poi dover fare una una precipitosa e pasticciata correzione di tiro dopo la cattura di Matteo Messina Denaro. Quanto alla loro diffusione sulla stampa, dal 2020 e' in vigore una riforma delle intercettazioni che ha introdotto un regime di assoluta secretazione".
"Il linguaggio usato da Nordio non e' degno di un ministro della Repubblica ma piuttosto - ha detto ancora l'ex magistrato - e' quello di un estremista politico che supplisce alla mancanza di argomenti, utilizzando il suo scranno per screditare le istituzioni, additando alla pubblica opinione le forze di polizia e la magistratura come poteri deviati che hanno sistematicamente abusato dei loro poteri".