Politica
"Io come Sam e tu il protagonista Frodo", Arianna Meloni loda la sorella
Fin dagli anni '70, la destra è sempre stata affascinata dal fantasy. Ne sono una prova i "Campi Hobbit", cui partecipò anche la leader di Fratelli d'Italia
Non per niente, Pino Insegno pe rintrodurre la Meloni a Piazza del Popolo in chiusura della campagna elettorale ha utilizzato le parole del “Signore degli Anelli”: "Verrà il giorno della sconfitta, ma non è questo". La destra tradizionale è sempre stata affascinata da questi miti. Si pensi solo che il Fronte della Gioventù, dal 1977 al 1981 organizzò gli originali “Campi Hobbit”. Tra i fondatori il politologo Marco Tarchi e il politico Umberto Croppi. Poi negli anni ’90 dello scorso secolo ci furono altri Campi Hobbit, che cercarono di replicare gli originali e a cui partecipò anche Giorgia Meloni.
In questi raduni si discuteva di condizione femminile, disoccupazione, problemi giovanili, di ecologismo e lì fece la sua prima comparsa la croce celtica che divenne poi uno dei simboli caratteristici dei giovani missini. I campi Hobbit furono un po’ la declinazione giovanile del tradizionalismo evoliano che affondava le sue radici nell’esoterismo magico. Qualche anno fa ne ho parlato in una intervista con la senatrice Isabella Rauti, da poco rieletta con Fratelli d’Italia (leggi qui l'articolo).
Da notare come i gruppi femminili di destra si riferissero in quei tempi proprio ad un altro personaggio di Tolkien, Éowyn, principessa di Rohan, che diede addirittura il nome ad una rivista in contrapposizione a quella delle femministe di sinistra “Effe”. Per restare in tema, la leader di Fratelli d’Italia negli anni ’90 era iscritta ad una chat alternativa con il nome epico di Khy-ri in cui si parlava di fantasy e musica irlandese.
Giorgia Meloni festeggia dal parrucchiere. La leader di FdI ha un nuovo taglio
Dunque romanticismo opposto a razionalismo, passione opposta a razionalità, arte opposta a scienza. È questa una interpretazione che i soliti giornali radical-chic guidati da Repubblica stanno cercando di dare agli interessi di Giorgia Meloni nel tentativo, del resto tipico di una certa visione del mondo, di screditare l’agire politico della prossima premier.
Anche l’appiccicoso Wired non si fa sfuggire l’occasione di chiamarla “maghetta”, per denigrarla. Ma siamo certi che Giorgia/Frodo ce la farà a sconfiggere Molinari/Sauron e a gettarlo nella fauci di Monte Fato, insieme naturalmente all’anello ed a una copia di Wired servito per pulire le terga di un drago.