Politica
Referendum: ok Piemonte, quinta regione. Via alla richiesta anti proporzionale
Legge elettorale, il Consiglio regionale del Piemonte approva il referendum. Oggi al voto anche la Liguria
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato con i 31 voti della maggioranza la delibera che chiede un referendum abrogativo della quota proporzionale della legge elettorale nazionale. La minoranza e' uscita dall'aula. Il via libera e' arrivato dopo tre giorni di discussione. Il provvedimento è passato con i voti della maggioranza Fi, FdI e Lega mentre la minoranza, che già non ha partecipato al voto di emendamenti e ordini del giorno, ha lasciato l'aula.
L.ELETTORALE: CIRIO, 'ABBIAMO FATTO NOSTRO DOVERE, ORGOGLIOSO MIA MAGGIORANZA'
''Credo che abbiamo fatto il nostro dovere di rappresentanti delle istituzioni, di cittadini piemontesi e italiani e di attuare la nostra Costituzione'', Così il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, prendendo la parola in Aula a Palazzo Lascaris qualche minuto prima della votazione della delibera che chiede il referendum per abrogare la quota proporzionale dell'attuale legge elettorale. ''Abbiamo reso questo Consiglio regionale partecipe di un dibattito su un tema delicatissimo e importantissimo come quello della legge elettorale - ha aggiunto Cirio - quindi abbiamo fatto bene e credo che questo ci abbia anche fatto bene perché ha dimostrato che la maggioranza è una maggioranza che sa capirsi al suo interno e trovare una posizione compatta e condivisa. E io sono orgoglioso di essere il presidente del Piemonte e di questa maggioranza''.
L. elettorale: Salvini, per referendum raccoglieremo milioni firme
"Gia' in passato ci fregarono il referendum sulla legge Fornero. Questa volta non ci accontenteremo delle Regioni, ma raccoglieremo anche milioni di firme di cittadini italiani a sostegno di una legge chiara che blocca gli 'inciuci', perche' chi parla di proporzionale, Pd e M5s, lo fa solo per salvare la poltrona". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, parlando del referendum per abrogare la parte proporzionale della legge elettorale. Con il via libera di oggi del Piemonte, sono 5 i Consigli regionali che hanno approvato la proposta avanzata dal Carroccio.
L.elettorale: Salvini, in primavera ci sara' il referendum
"Sono contento perche' mi e' arrivato il messaggio del governatore del Piemonte che e' stato approvato dal suo Consiglio regionale il quesito, quindi e' ufficiale: in primavera c'e' il referendum sulla legge elettorale". Lo ha detto Matteo Salvini nel suo intervento sul palco della Zena Fest, la festa del partito in corso a Genova. L'obiettivo, ha ribadito l'ex ministro dell'Interno, e' tornare al voto con una legge elettorale nuova, perche' "questo e' governo e' figlio del tradimento e della vergogna, alla faccia del popolo italiano". Per il via libera al quesito, dovevano votare - entro il 30 settembre - almeno 5 Consigli regionali, ed era previsto che ci fosse anche quello della Liguria che, in realta', ancora non ha votato. In proposito e' fissata una seduta ad oltranza oggii.
L. elettorale: FI Piemonte, difeso dignita' diritto voto
"Ci spiace che le opposizioni abbiano tenuto in ostaggio il Consiglio regionale in questi ultimi tre giorni, cosi' come ci spiace che abbiano cercato di scaricare la responsabilita' di questa lunga paralisi sulla maggioranza. Hanno scelto di salire sulle barricate per difendere l'ingovernabilita' del Paese e continuare con i 'papocchi' e 'inciuci' che hanno consegnato l'ennesimo governo composto da forze che hanno perso le elezioni politiche". Ad affermarlo e' il gruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Piemonte. "Lo hanno fatto anche con offese e insulti inqualificabili verso il nostro partito e il nostro presidente della Regione - aggiungono i consiglieri azzurri - perche' non hanno ancora metabolizzato le recenti sconfitte, ma guardiamo avanti. In questi giorni in modo condiviso abbiamo portato avanti la nostra battaglia di civilta': difendere la dignita' del diritto di voto dei nostri concittadini piemontesi troppe volte calpestato e che il governo nazionale non reputa prioritario. Ecco allora che insieme ai nostri alleati storici abbiamo fatto fronte comune, in punta di Costituzione, per chiedere insieme ad altri quattro Consigli regionali di indire un referendum e predisporre una proposta di legge nazionale che preveda un premio di maggioranza, una norma anti ribaltone, una quota proporzionale, uno stop ai paracadutati e catapultati e l'elezione diretta del Capo dello Stato. Tutti sacrosanti principi di una democrazia sana e moderna". "Siamo stati determinanti in tal senso - aggiungono - riuscendo ad essere tra i primi Consigli regionali a lanciare questa proposta. Abbiamo dato il nostro piccolo ma indispensabile contributo per rispondere ad un bisogno reale del Paese: quello di dare la possibilita' di poter avere finalmente maggioranze chiare e governi stabili".