Politica
La Russa su via Rasella sconfessato dalla premier e da Berlusconi
Qualcuno ha accusato il Presidente del Senato di voler delegittimare la Resistenza per riabilitare il fascismo
La Russa su Via Rasella viene sconfessato dagli alleati
Politica e storia: parole, tutt’altro che pacifiche, 3 settimane prima del 25 aprile, sono state pronunciate da Ignazio La Russa : “L’attentato di via Rasella è stata una pagina, poco nobile, della Resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi- pensionati e non nazisti delle SS. I partigiani rossi non volevano un'Italia democratica“.
Ma gli storici hanno smentito la seconda autorità dello Stato, nato dalla Resistenza contro lo spietata dittatura fascista. Il primo battaglione Bozen fu operativo in Istria e il secondo nel Bellunese, dove fu coinvolto nella strage della Valle del Biois dell'agosto 1944. Entrambi svolsero, prevalentemente, attività antipartigiane, compito a cui fu adibito anche il terzo battaglione. Le parole di La Russa sui tedeschi uccisi in via Rasella- erano 33 soldati 35enni, che portavano i fucili in spalla e le bombe a mano alla cintola-non sono state apprezzate eufemismo, dall’opposizione. Pigi Bersani : “La seconda carica dello Stato ribadisce e rilancia le falsità fasciste sulla Resistenza. Mi pare che la campana stia suonando. È ora di dire : basta !”.
Qualcuno ha accusato il Presidente del Senato di voler delegittimare la Resistenza per riabilitare il fascismo. Nessun consenso a La Russa neppure dall’alleato del governo Meloni, Silvio Berlusconi, il cui padre, Luigi, fu un convinto democratico e antifascista.