Politica

Lega da sola in caso di elezioni: Salvini gela la Meloni e Toti

Alberto Maggi

Ecco perché il leader del Carroccio non vuole nessuna alleanza

Altro che polo sovranista con Fratelli d'Italia e la nascente formazione politica di Giovanni Toti, in caso di elezioni politiche anticipate il piano di Matteo Salvini è quello di andare alle urne da solo e senza alcuna alleanza elettorale. A rivelarlo fonti ai massimi livelli del Carroccio che in questi giorni di vacanza sulla costa romagnola hanno avuto modo di parlare a lungo con il vicepremier e ministro dell'Interno. Salvini sente il vento in poppa e anche se non ha mai creduto fino in fondo ai sondaggi è convinto di poter superare il 40% e di avere la maggioranza assoluta in Parlamento senza stringere accordi con altri partiti.

Ecco perché in agosto ha organizzato un tour nel Mezzogiorno dove spera di crescere ulteriormente per poter, in caso di voto, vincere in quasi tutti i collegi elettorali da Nord a Sud. Ma c'è anche una motivazione politica dietro il rifiuto di ogni alleanza elettorale. Se è vero che con Giorgia Meloni ci sarebbe comunanza di vedute sul contrasto all'immigrazione clandestina, sulla sicurezza e sulla flta tax, è vero anche che su un tema spinoso come l'autonomia regionale, che è nel dna del Carroccio, con Fratelli d'Italia al governo la Lega troverebbe gli stessi ostacoli (se non perfino maggiori) che ha oggi con i 5 Stelle.

Non va dimenticato che in occasione dei referendum autonomisti del 2017 in Lombardia e in Veneto FdI, con la Meloni in testa, si schierò contro, giudicandoli inutili, e mettendo in forte imbarazzo i dirigenti di FdI del Nord che invece sono naturalmente aperti alle istanze autonomiste. L'ipotesi di allearsi con quello che resta di Forza Italia, o con la futura Altra Italia, e con Silvio Berlusconi è esclusa categoricamente da mesi da parte dei leghisti. Ora la svolta di Salvini: corsa solitaria alle elezioni (se ci saranno) e alleanze in Parlamento solo dopo il voto e nel caso in cui il Carroccio non avesse i numeri per governare da solo. Ma, ovviamente, con un punto imprescindibile: Salvini presidente del Consiglio. La Meloni e Toti si organizzino pure, la Lega andrà per la propria strada.