Politica
Lega: Salvini, con Orban e Morawiecki per un nuovo parito europeo di destra
Dopo l'uscita di Orban dal Ppe, Salvini punta alla formazione di un nuovo partito con il primo misitro ungherese e il primo ministro polacco Morawiecki
"Nell'incontro di aprile con il primo ministro ungherese, Viktor Orban, e con il capo del governo polacco, Mateusz Morawiecki, vogliamo gettare le basi per l'Europa del futuro". Queste le parole di Matteo Salvini che, assieme ai due leader ultranazionalisti, vuole fondare un nuovo partito europeo di destra. La possibile formazione di questo partito ha subito un'accelerazione quando il 18 marzo il partito di Orban, Fidesz, ha annunciato che avrebbe lasciato il Partito popolare europeo (Ppe) dopo anni di attriti e conflitti. Salvini sottolinea che "non potrà tornare l'Europa di prima della pandemia. In futuro non potremo permettere che continui l'immigrazione incontrollata e costringere i Paesi membri ad accettare decisioni economiche e politiche imposte dall'esterno". "Abbiamo piani concreti per il futuro del continente", ha aggiunto Salvini, senza fornire ulteriori dettagli.
Salvini con Orban e Morawiecki: sarà possibile trovare una sintesi?
A primo impatto si potrebbe pensare che i tre leader di destra abbiano tutte le carte in regola per trovare un accordo e formare realmente un nuovo partito, ma esiste almeno un tema sul quale il leader della Lega e Morawiecki si trovano in disaccordo. Si tratta della politica estera e in particolare dei rapporti con la Cina. Il primo ministro ungherese, infatti, non ha mai nascosto la sua posizione filocinese, tant'è che è l'unico stato dell'Unione Europea che ha acquistato il vaccino cinese, nonostante non sia ancora arrivato l'ok dell'Ema.
Al contrario Salvini e Morawiecki si sono sempre schierati dalla parte opposta. Recentemente Salvini ha accusato la Cina di essere responsabile della diffusione del contagio a livello mondiale. Queste le parole del leader del Carroccio: "È ormai evidente che la Repubblica comunista cinese abbia contribuito con ritardi e omissioni al contagio mondiale: hanno taciuto per 4 mesi su quello che stava accadendo. Hanno responsabilità economica, morale, sociale e storica".