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Liguria, Bucci nella bufera: "Tutti dovrebbero avere figli". Lo sfidante Orlando (che non è genitore) lo attacca

di redazione politica

Il dem al candidato del Cdx: "Il problema della denatalità non si risolve criminalizzando le persone che non hanno figli perché non li hanno potuti avere"

Liguria, scontro Bucci-Orlando sulla denatalità. Il sindaco di Genova: "Vorrei che tutti noi avessimo fatto figli"

Si accende la sfida per la presidenza della regione Liguria tra Marco Bucci, candidato del centrodestra e Andrea Orlando, scelto dal centrosinistra a due settimane dalle elezioni. Il sindaco di Genova parla del tema della denatalità in Italia e in particolare una sua frase genera la bufera. "Se non si fanno figli - dice Bucci durante un dibattito tra i due candidati promosso dalla Curia di Genova - non è solo un problema economico, ma di altro tipo. E io vorrei che tutti noi avessimo fatto figli. Fare figli fa bene alla società". Alle parole del candidato di centrodestra, padre di due figli, ha risposto Orlando, che di figli non ne ha. "Non ho ricette contro la denatalità, ma sono sicuro che non sia un problema che si risolve criminalizzando le persone che non hanno figli perché non li hanno potuti avere".

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A due settimane dalle elezioni, i toni tra i due candidati si fanno sempre più accesi. Andrea Orlando non ha atteso molto a replicare, sottolineando quanto la questione economica sia rilevante. "Oggi fare un figlio costa. Il 50% delle famiglie monoreddito vive sotto la soglia di povertà". E a questo si aggiungono degli scogli sociali innegabili, come l’abitudine a «scaricare sulle donne il lavoro di cura in una famiglia». Motivi che, ha puntualizzato il candidato del centro-sinistra, non devono portare a "negare la realtà, ma a riconoscere che la Liguria è in una situazione critica, con dati record negativi sulla denatalità". Bucci la pensa diversamente: "Bisogna che ci sia un welfare che supporti le famiglie. Ma siamo di fronte a un problema sociale, educativo, che va affrontato con l’aiuto di associazioni a livello della cosiddetta società civile".