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Politica
"M5S antisemita, Conte studi": le accuse della comunità ebraica di Milano

M5S nella bufera, il presidente della comunità di Milano Walker Meghnagi  smaschera la politica ambigua dei grillini 

L’ 11 ottobre Giuseppe Conte era andato con una delegazione parlamentare del M5S alla Sinagoga di Roma, dopo l’inizio dopo lo scoppio della guerra. Alla fine dell’incontro il M5S aveva rilasciato un comunicato stampa: “L'incontro con Noemi Di Segni (Presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane) e Victor Fadlun (Presidente Comunità ebraica di Roma) è stato anche l'occasione per ribadire il comune impegno a lavorare per estirpare ogni 'politica di intolleranza razziale e religiosa, affinché le nuove generazioni non si lascino trasportare da un clima di odio e violenza".

Queste di dichiarazioni però non devono avere convinto troppo il presidente della comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi che si è prodotto in una dichiarazione durissima contro il Movimento 5 Stelle definito “antisemita”. La dichiarazione scioccante è avvenuta –secondo l’Adnkronos-ieri sera a Milano in piazza Cairoli, durante un presidio. “Manca un partito ma noi non lo vogliamo, perché sono antisemiti”, ha detto Meghnagi, riscuotendo peraltro molti applausi. Inizialmente il presidente della comunità ebraica di Milano non aveva fatto il nome del partito mancante, ma poi sotto l’insistenza dei giornalisti ha dichiarato: "Lo confermo, non ho paura, basta andare a leggere quello che scrivono. Noi non li vogliamo". 

La replica dell'ex premier Conte alla comunità ebraica di Milano 

Conte: “Agiremo in giudizio contro il signor Meghnagi. Da lui intollerabile diffamazione, speravamo in resipiscenza”

“Abbiamo atteso e sperato in una resipiscenza, ma non c'è stata nessuna smentita. Agiremo quindi in giudizio contro il signor Meghnagi, perché non gli possiamo permettere questa grave, intollerabile diffamazione, che getta fango sui valori, sulle idee e sulla storia dei rappresentanti, degli attivisti, dei cittadini che sostengono la nostra comunità politica". Lo scrive il leader M5s Giuseppe Conte in un lungo post su Facebook, tornando sulle parole del presidente della comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi, che ha accusato i pentastellati di antisemitismo.

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Poi ha detto di Conte: "Deve studiare, leggere qualche libro. Se vuole gliene posso regalare qualcuno di importante o fare delle lezioni gratis a lui e ai suoi deputati”. A questo punto la polemica è divampata e il M5S ha minacciato, cosa che fa spesso, di adire a vie legali se “Meghnagi non facesse pervenire scuse chiare e risolutive del caso". Il Movimento ha fatto notare che le dichiarazioni sono “improvvide e profondamente irresponsabili”, soprattutto perché provengono dai vertici della comunità ebraica.

In seguito il focus della replica si è concentrato sulla visita di Conte al ghetto romano: "Sono uscite che contrastano con le dichiarazioni rilasciate in questi giorni da parte del presidente Conte e di vari esponenti del Movimento 5 Stelle che hanno sempre condannato il crudele attacco terroristico di Hamas senza se e senza ma. Contrasta, inoltre, con la visita di solidarietà che il presidente Conte, insieme a una delegazione del Movimento 5 Stelle, hanno fatto alla Sinagoga di Roma incontrando la presidente Noemi Di Segni delle Comunità israelitiche italiane e il presidente Victor Fadlun della Comunità israelitica romana". 

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Ed infine: "Il sig. Meghnagi ha invitato Giuseppe Conte a studiare. Forse però dovrebbe lui studiare visto che non è informato che quando era presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel gennaio 2020, fece adottare in Consiglio dei Ministri la definizione operativa di antisemitismo formulata dall'International Holocaust Remembrance Alliance (Ihra), istituendo presso la Presidenza del Consiglio il ruolo del Coordinatore Nazionale per la lotta contro l'antisemitismo e nominandovi a capo la professoressa Milena Santerini - in ossequio al disposto della Risoluzione del 1° giugno 2017 sulla lotta contro l'antisemitismo del Parlamento Europeo. Un gesto dall'alto valore politico ed umano che incontrò il vivo favore e il sincero apprezzamento della Presidente Ucei Noemi Di Segni".

Insomma una reazione spropositata per un Movimento politico che se la prende con un capo ebreo, così importante. Nel frattempo Alessandro Di Battista, che nel Movimento non c’è più, spara ad alzo zero su Israele e la sua politica colonialista che –tra l’altro- viola i dettati Onu sui territori occupati. Di Battista ha ancora un forte ascendente nelM5S e la sua posizione è da anni chiara e non ambigua a riguardo della causa palestinese e lo è stata anche quando era uno dei leader del Movimento.

Insomma Victor Fadlun ha avuto il coraggio di centrare un punto determinate: la politica ambigua dei Cinque Stelle che gli ha permesso di governare sia con esecutivi di destra, il giallo – verde, che di sinistra, il giallo-rosso e financo “arcobaleno” con Mario Draghi. Indubbiamente si tratta di una abilità di Conte che è riuscito, novello Zelig, a trasformarsi in tutto quello che poteva servire sul momento, ma non sempre le ciambelle riescono col buco e il presidente della comunità ebraica di Milano questa volta l’ha impallinato. Da considerarsi che le comunità ebraiche di Roma e appunto di Milano vengono considerate la vera “guida” degli ebrei italiani e quindi la posizione di Fadlun è assolutamente rilevante. A questo punto è necessario che la Presidente Noemi Di Segni prenda una posizione non ambigua.

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