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M5s, l'ex Iena Giarrusso e i 15 mila euro. Ora rischia anche l'espulsione

L'Europarlamentare prova a difendersi: "Non sapevo del tetto dei finanziamenti". Ma Crimi è per la linea dura, decideranno i probiviri

M5s, l'ex Iena Giarrusso cade nella trappola. Ora rischia anche l'espulsione

Non c'è pace per il Movimento 5 stelle, impegnato in una guerra interna infinita. Gli Stati Generali hanno fatto emergere tutte le difficoltà dei grillini, con Davide Casaleggio che ha disertato l'assemblea, Di Battista che vuole la leadership e Di Maio che punta a riprendersi lo scranno. Come se non bastasse, grazie allo scoop della trasmissione Rai, Report, è emerso il caso Dino Giarrusso. L'ex Iena - si legge sul Fatto Quotidiano - adesso rischia l'espulsione, a causa di tre donazioni ricevute per finanziare la sua campagna elettorale da Europarlamentare.

Nulla di illecito, - prosegue il Fatto - perché i bonifici sono stati registrati secondo norma, ma Vito Crimi ha deciso di segnalare il caso ai probiviri del Movimento perché Giarrusso potrebbe aver violato le regole interne del Movimento, rischiando così l’espulsione. Il motivo è un vademecum stilato dai 5 Stelle alla vigilia delle Europee del 2019, secondo cui “ogni candidato non può accettare donazioni da parte di uno stesso soggetto complessivamente superiori a 3 mila euro”.Il totale si aggira intorno ai 15 mila euro, per tre finanziamenti ricevuti (tutti da circa 5 mila euro). Giarrusso si dice tranquillo, giura di aver “rispettato la legge e le regole interne del Movimento”, ma confessa anche una certa disattenzione: “Quello è un vademecum interno, legato solo alle elezioni europee, che onestamente mi era sfuggito”.