Politica
M5s, fuoco e fiamme anche da Toninelli. E sulle riunioni con Conte al governo rivela: "Mi addormentavo, non prendeva mai decisioni"
L'ex ministro attacca pesantemente l'ex premier: "Mai stimato". Giorni decisivi per il futuro del M5s: si vota fino all'8 dicembre
M5s, Toninelli attacca Conte: "Ecco che cosa succedeva alle riunioni di governo con lui..."
Il M5s è arrivato allo scontro finale, gli iscritti dovranno scegliere se sposare la linea di Giuseppe Conte o restare al fianco del fondatore Beppe Grillo. Da oggi all'8 dicembre i circa 90mila aventi diritto al voto dovranno sbilanciarsi e servirà il 50% più uno dei votanti per rendere effettivo il nuovo corso del M5s targato Conte. Ormai è scontro aperto tra i due, se Grillo ha dichiarato dall'interno di un carro funebre che "il M5s è morto ma è compostabile", il leader del partito ha replicato: "Grillo parlava con Draghi e mi chiamava Mago di Oz", segno di una rottura ormai insanabile e questo scontro aperto probabilmente potrebbe anche finire in tribunale. Ma intanto i contiani e i grillini si mobilitano. Se da una parte Vito Crimi ha mandato 5mila messaggi su WhatsApp agli iscritti per ricordargli l'importanza del voto, sul fronte del garante arrivano le bordate di Toninelli.
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"Conte? Alle riunioni con Giuseppe - dice in un video sui suoi social l'ex ministro dei Trasporti - mi addormentavo dopo tre minuti. Io non ho mai stimato Conte, ho sempre saputo che non aveva niente a che fare con il M5S — si sfoga Toninelli, fedelissimo di Grillo, nella sua rubrica "Controinformazione" —. Poi prosegue: "Io mi ricordo tutte le riunioni con l’allora premier: non si capiva mai a che punto volesse arrivare e soprattutto non prendeva mai una decisione". Secondo Toninelli, dopo che "Beppe" si sarà ripreso il simbolo M5S, il destino dell’ex premier sarebbe già segnato: "Con il suo partitino arriverà al massimo al 5%". L'attuale valore del simbolo è stato stimato in un 3%, per questo entrambi sono intenzionati ad andare fino in fondo in questa battaglia, anche fino in tribunale se dovesse servire. Domenica tutto sarà un po' più chiaro, ma non ci sarà (con ogni probabilità) la parola fine definitiva per questa faida interna nel M5s.