Politica

Mantovano e Nordio attaccano i magistrati: erodono la sovranità popolare. Durissima la replica

Lo scontro tra governo e Anm: rapporti sempre più tesi

di redazione politica

Scontro governo-giudici, nuovi attacchi e replica sulla divisione dei poteri

Continua lo scontro tra governo e magistrati. Due importanti esponenti dell'esecutivo a guida Meloni attaccano i giudici e la risposta dell'Anm è durissima. Prima parla il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano e poi rincara la dose il ministro della Giustizia Carlo Nordio. "Ormai lo scenario - dice Mantovano e lo riporta Il Corriere della Sera - è più grave della macchiettistica questione delle toghe rosse. C’è un cronico sviamento della funzione giudiziaria che deraglia dai propri confini e decide le norme, le politiche sui temi più sensibili e chi le deve applicare. Attraversa tutte le giurisdizioni a prescindere da appartenenze e collocazioni".

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Un’analisi condivisa dal ministro della Giustizia Carlo Nordio: "Non è più una questione di toghe rosse o nere", dice al Consiglio nazionale forense, ma "obbedisce, nella degenerazione correntizia, a criteri di potere". L’Anm replica dura con il vicesegretario Stefano Celli: "In un sistema democratico, accanto al potere legislativo ed esecutivo, ce ne sono altri che, per legge, effettuano controlli e tutelano diritti. È fisiologico che i provvedimenti della magistratura talvolta non vadano nella direzione auspicata del governo. Se si ritiene che un magistrato abbia esercitato un potere non suo, si può ricorrere alla Consulta e sollevare conflitto di attribuzione".

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