Mara Carfagna: dopo anni di ingiurie ora la Sinistra la osanna "leader"
La Vicepresidente della Camera viene "adottata" dall'opposizione al governo giallo-verde. Ma prima non sarebbe il caso di chiederle scusa?
Mara Carfagna leader dell'Opposizione. Questa in soldoni la summa che si trae dando uno sguardo alle reazioni espresse sui social network da parte di personaggi vicini alla Sinistra, dopo l'apparizione della Vicepresidente della Camera a Otto e mezzo, venerdì scorso, assieme a Marco Travaglio e a Massimo Franco.
Preparata, elegante, composta, sobria, equilibrata, l'eloquio forbito senza essere mai stucchevole, nello studio di Lilli Gruber la deputata di Forza Italia ha tenuto financo testa alle obiezioni del pur temibile e capace Travaglio, rispedendole con sardonico aplomb al mittente, mantenendo sempre il sorriso suadente e una pazienza gandhiana che, in tempi di risse televisive, sembrava provenire da un altro mondo e da un altro tempo.
La sua condotta misurata, e soprattutto il suo stigma al governo giallo-verde corredato da frecciatine all'ancor alleato di coalizione Matteo Salvini (che già Mara tempo fa aveva redarguito pubblicamente in Parlamento), hanno scatenato gli osanna dei detrattori dell'esecutivo, degli antigrillini e degli antisalviniani, e sui social si è celebrata una sorta di investitura regale di Mara Carfagna a leader dell'Opposizione.
E perlopiù da parte di quella Sinistra che, anni fa, la denigrava e la ingiuriava attribuendole ogni nefandezza e dandole della miracolata e della raccomandata. Meglio tacere inoltre su tutte le illazioni diffuse sul suo conto, che non ripetiamo per rispetto a una donna, specie in occasione della giornata dell'Onu contro la violenza che ricorre oggi e che vede la Vicepresidente della Camera nonché ex Ministro delle Pari Opportunità farsi promotrice di una campagna divenuta virale, #nonenormalechesianormale.
Che l'onorevole Carfagna fosse molto di più di una bellissima giovane di grandi speranze e di importanti frequentazioni come veniva dipinta era evidente fin dal suo ingresso a Palazzo Chigi anni fa, tanto che il suo mandato di Ministro delle Pari Opportunità viene giudicato oggi uno dei più encomiabili della storia della carica in questione. A conti fatti, Silvio Berlusconi, volendola nella sua squadra di Governo, si mostrò lungimirante premiando una capace donna che si è dimostrata un valido acquisto per le istituzioni del Paese. E questo a prescindere dalle sue simpatie o antipatie politiche. Apprezzata anche dalle sue colleghe che militano nei partiti avversari, una fra tutte la sempre intellettualmente onesta Paola Concia che spende parole estremamente lusinghiere nei suoi confronti, Mara Carfagna è andata avanti per la sua strada e, grazie alle sue competenze, si è ritagliata un posto di rilievo nelle aule del potere, facendosi paladina dei diritti della donne, senza scadere mai nel macchiettismo.
Anziché mitizzarla, dunque, tutti coloro che ora la osannano in quanto "nemica" del governo in carica e che anni fa la denigravano e la ingiuriavano, mettendola alla gogna finanche in pubblica piazza, facciano prima ammenda e le chiedano scusa. Sarebbe un gesto esemplare e assennato, specie nella giornata di oggi. Poiché le donne si feriscono e talvolta si uccidono non solo con con l'acido, con le botte o con le armi, ma anche con le parole e le insinuazioni.
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