Maurizio Martina si sta trasformando in Abramo Lincoln?
Martina: l'inquietante trasformazione del segretario del Pd nel presidente Usa
Maurizio Martina sembra vittima di un misterioso incantesimo per cui più tempo passa più assomiglia se ci avete fatto caso, ad Abramo Lincoln.
Ma non è solo un accostamento ideologico che sarebbe completamente fuori luogo tra un personaggio storico molto rilevante -Lincoln, a scanso di equivoci- (di questi tempi egotici è sempre meglio precisare anche nell’ambito di questa noterella satirica) ed uno che si è probabilmente trovato un po’ per caso a passare per il Nazareno e le congerie politiche del momento lo hanno fatto assurgere al ruolo di segretario.
Si tratta di una vera e propria trasformazione fisica e terragna.
Se si osserva bene Martina, dotato della stessa barba del Presidente Usa, si sta allungando: sia le manone che i piedi stanno dilatandosi da quando il Pd ha perso le elezioni del 4 marzo. La voce si è fatta più cupa e tenebrosa, come i cerchi scuri intorno agli occhi ed una espressione sempre più fosca.
Manca solo la tuba e la trasformazione sarebbe completa (ed assai inquietante).
Lucio Anneo Seneca, famoso filosofo e scrittore latino, aveva scritto nel 54 d.C. l’Apokolokýntosis (Ἀποκολοκύντωσις) un curioso libello satirico sulla “zucchificazione” (o “divinizzazione di una zucca”) dell’imperatore Claudio da poco scomparso. Il dotto letterato immaginava infatti che Claudio si fosse trasformato in zucchina e si fosse così presentato agli dei per essere divinizzato e come fosse stato rigettato da essi negli inferi.
Si potrebbe dunque parlare di una “Apolincolinizzazione” di Martina?
Ora i tempi sono cambiati (in peggio), ma la sostanza rimane: alcuni politici sono soggetti a questi misteriosi fenomeni di trasformazione. Matteo Renzi, invece, rimane sempre uguale a sé stesso e non pare aver perso nulla della sua verve polemica e sbruffoncella che lo portò alla sconfitta marzolina.
Si attendono nuove trasformazioni
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