Politica
Draghi alla Nato dietro alle armi a Kiev. Mario aiuterà Meloni in Europa su...
Salvini si rimangia lo stop a nuovi aiuti militari. Inside
Meloni ha sempre avuto una posizione netta e precisa, anche quando era all'opposizione, pieno sostegno all'Ucraina, tanto che il presidente Volodymyr Zelensky è stato tra i primi a complementarsi con la numero uno della destra italiana subito dopo le elezioni dello scorso 25 settembre. Una posizione, quella di Meloni, decisamente e assolutamente filo-americana, figlia anche del bilaterale che ha avuto a Bali, in occasione del G20, lo scorso 15 novembre. Dietro, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, ci sarebbe il pieno sostegno di Meloni (che avrebbe fatto pressing sull'inquilino della Casa Bianca) alla candidatura di Draghi come successore di Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato il cui mandato scade il prossimo 30 settembre dopo la proroga di un anno.
In politica tutto si tiene e nulla accade per caso. Draghi avrebbe maggiori chance di diventare capo dell'Alleanza atlantica rispetto a presidente del Consiglio europeo al posto di Charles Michel, in quanto per quel ruolo la Germania vorrebbe un esponente del proprio blocco di potere e quindi dell'Europa centrale o settentrionale. Per la Nato invece conta moltissimo, fondamentale, l'appoggio di Washingotn e di Londra e quindi quale miglior bigletto da visita del pieno sostegno a Zelensky? E in cambio che cosa ottiene (o otterrebbe) la presidente del Consiglio? Come tutti sanno la fase è delicatissima, entro il 31 dicembre bisogna approvare la Legge di Bilancio (e serve l'avallo di Bruxelles) e nel 2023 ci sarà la fondamentale riforma del Patto di Stabilità Ue. Una figura come quella di Draghi, che ha sempre avuto un ottimo rapporto personale e di stima con Meloni, può esercitare un ruolo molto importante (e ascoltato) presso le cancellerie europee e i vertici europei affinché tanto sulla manovra quando sul Patto Bruxeles non si metta di traverso rispetto a Roma. Insomma, tutto si tiene.