Politica

Meloni e Zalone, è nata una coppia: l'alleanza anti-politically correct

Di Giuseppe Vatinno

Meloni tra le principali avversarie del politically correct in cui ci sta trascinando la cultura liberal prominente del mondo

Giorgia Meloni allo spettacolo di Checco Zalone 

La politica si può fare in molti modi e uno di questo è con lo spettacolo e la satira intelligente. Ed è forse per questo che qualche giorno fa Giorgia Meloni ha varcato l’entrata di un teatro storico della Capitale, il Brancaccio, per assistere allo spettacolo di Checco Zalone, “Amor + Iva”.

L’entrata è stata preparata con cura per non turbare lo spettacolo stesso e solo dopo un paio di ore dall’inizio il comico pugliese non ce l’ha fatta più ad ha rivelato al pubblico la notizia: "Non mi fate fare figure di m.... che c'è la presidente del consiglio qua che ha preferito il mio spettacolo al karaoke con Macron".

Quando poi lo spettacolo è finito la Meloni ha lasciato il teatro insieme al suo compagno Andrea Giambruno e al sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi. Zalone passa per un comico di destra, il che sarebbe un’eccezione tra le eccezioni, ma lui stesso ha ammesso di aver votato nel 1996 per Berlusconi che perse, poi Renzi che perse pure lui e l’ultima volta il Pd che ha straperso. Meglio che non voti, insomma.

Però non si capisce se il voto al Pd sia riferito alle ultime elezioni o una generica “ultima volta”, fatto sta che della Meloni ha però parlato bene. Dopo la vittoria così commentò: “Mi ha colpito positivamente la sua capacità di comunicazione”.

Tuttavia resta un fatto: la notizia che Zalone abbia votato per il Pd ha deluso il popolo di destra che già pensava di aver trovato un sostituto ufficiale per continuare la tradizione del Bagaglino, l’unica ufficialmente riconosciuta da quelle parti, ma in ogni caso il suo politically incorrect è sempre all’opera e quello è un tratto distintivo, quasi un marchio di fabbrica della destra internazionale.