Politica
Meloni, prima missione in Ue: pranzo con Gentiloni e colloquio con Metsola
La presidente del Consiglio ha scelto la capitale belga per la sua prima visita all'estero: un segnale chiaro che i leader Ue hanno apprezzato
Sarà più sensibile invece l'incontro con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, al Palazzo Berlaymont alle 17.30. "La presidente si attende una cooperazione costruttiva con le autorità italiane. In particolare su Pnrr, energia e sostegno all'Ucraina", va ripetendo il portavoce di von der Leyen, Eric Mamer. I consiglieri della leader tedesca fanno sapere che "non ci sono pregiudizi" nei confronti dell'esecutivo italiano. "Va tenuta insieme la famiglia europea ed è ovvio che ci possono essere alcuni elementi di divergenza, vedete quanti ne abbiamo con la Germania", spiegano.
Il primo punto di attrito potrebbe essere la gestione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A Bruxelles quando ne parlano insistono sulla formula "continuare l'attuazione del Pnrr nei tempi e nei modi previsti". Quindi porte chiuse a modifiche sostanziali. Lo hanno detto chiaramente il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni: "Non cambieremo i piani ogni volta che cambia un governo. Il regolamento prevede la possibilità di apportare degli emendamenti e su questo siamo pronti a confrontarci", spiegano.
Giorgia Meloni a Bruxelles: "Ci hanno ascoltato e hanno visto che non siamo marziani"
"Anche questa è una materia molto delicata e importante, sulla quale ho trovato orecchie disponibili all'ascolto". E' quanto dice Giorgia Meloni a proposito del dossier migranti, nella sua dichiarazione al termine del suo giro di incontri a Bruxelles con i vertici Ue.
Si dice "contenta del clima che ho trovato", e spiega che "probabilmente parlare con le persone direttamente può aiutare a smontare una narrazione che è stata fatta sulla sottoscritta, e sul governo italiano". Giorgia Meloni condensa in una dichiarazione davanti ai cronisti che l'hanno seguita lungo le tre tappe, la valutazione della sua full immersion di faccia a faccia con i vertici Ue.
E tiene a mettere in luce, sia pure in un passaggio della dichiarazione, un concetto che aveva evidenziato sin dalla vittoria alle elezioni. "Non siamo dei marziani, ma delle persone in carne e ossa", rivendica il presidente del Consiglio. Persone "che spiegano le loro posizioni e mi pare che dall'altra parte - annota - ci fossero persone che avevano voglia di ascoltare".
"Ho voluto organizzare qui a Bruxelles la prima visita istituzionale del governo italiano fuori dai confini nazionali: volevo dare il segnale che ho portato di una Italia che vuole partecipare, collaborare, difendere il proprio interesse nazionale e farlo all'interno della dimensione europea, cercando le soluzioni migliori per le grandi sfide che stiamo affrontando".