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Politica
Meloni valuta l'ipotesi delle dimissioni di Santanchè. Anteprima Affaritaliani
Giorgia Meloni Daniela Santanchè

La ministra Santanché: "Farò una seria e cosciente valutazione"

 

La procura di Milano ha notificato l'avviso di chiusura delle indagini preliminari verso il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, e altri quattro soggetti, con l'ipotesi di truffa ai danni dell'Inps, in merito a presunte irregolarità nell'uso della cassa integrazione in deroga Covid 19, che coinvolgerebbero in totale 13 dipendenti. Tra gli indagati, oltre alla Santanchè, figurano due società - Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria srl - il compagno del ministro Dimitri Kunz D'Asburgo e Paolo Giuseppe Concordia, responsabile tesorerie di Visibilia.

Al di là dell'aspetto giudiziario, la questione è tutta politica. Pd, M5S, AVS e PiùEuropa chiedono a gran voce le dimissioni della ministra del Turismo. Nessuno nel Centrodestra al momento si vuole esporre. Dalla Lega e da Forza Italia alzano le mani e dicono "se la vede la premier". Da Fratelli d'Italia imbarazzo e risposte del tipo "dobbiamo capire bene la linea del partito prima di parlare". L'unico a rilasciare una dichiarazione di circostanza è il vicepremier Antonio Tajani:  "Sono un garantista, lo sono per quanto riguarda Bari e per ogni vicenda che tocca politici e non politici", ha detto in un punto stampa a margine degli Stati Generali dell'Italia a Bruxelles. "Per me uno è innocente fino a quando non è condannato fino al terzo grado di giudizio. Gli avvisi di garanzia servono alla persona per difendersi"

Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, a questo punto Giorgia Meloni ha davanti due strade: la più probabile è quella di chiedere immediatamente o comunque nei prossimi giorni le dimissioni di Santanché per una questione di "opportunità politica" e per "non danneggiare il governo e il partito" soprattutto in vista delle elezioni europee. La seconda ipotesi, meno probabile, è che la premier attenda il rinvio a giudizio della ministra prima di chiederle un passo indietro.

Poco prima delle 20 le parole della ministra Santanchè dalle quale si intuisce che l'ipotesi dimissioni non è esclusa. "Continuo ad avere fiducia nella giustizia e confido che la vicenda possa concludersi per me positivamente gia' con l'archiviazione da parte del pm o, se cio' non si verificasse, con il giudizio del gup che nell'udienza preliminare decide sulle ragioni dell'accusa e della difesa", afferma la ministra del Turismo. "Lunedi' i miei avvocati chiederanno copia degli atti per poter valutare una memoria difensiva e l'eventuale mia richiesta di essere sentita - continua l'esponente dell'esecutivo -. Per la nostra Costituzione fino all'esito definitivo dei tre gradi di giudizio nessuno puo' essere considerato colpevole. Tuttavia, in sede politica, dopo la decisione del gup, per rispetto del governo e del mio partito, faro' una seria e cosciente valutazione di questa vicenda che e' comunque antecedente alla mia nomina a ministro. Sono peraltro convinta che anche questa volta il giudizio dei giudici - conclude Santanche' - andra' contro il desiderio dei miei avversari politici". 






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