Politica

Migranti, Draghi stretto tra Pd e Lega. Ecco la linea del premier

Migranti, Draghi tira dritto e ignora la lite continua Letta-Salvini. Riunione ristretta con Franceschini e Giorgetti

Mario Draghi tira dritto e non intende assolutamente schierarsi né con il Partito Democratico né con la Lega. La questione degli sbarchi di immigrati irregolari continua a dividere la maggioranza e, potenzialmente, è una vera e propria 'bomba' per l'esecutivo. Il 'non luogo a procedere' per Matteo Salvini sul caso Gregoretti, salutato con favore da Giorgia Meloni, rilancia le istanze del Carroccio e la richiesta al presidente del Consiglio di fermare le partenze e quindi gli arrivi sulle coste italiane.

Ma dal Pd, Enrico Letta in testa, insistono sulla linea dell'accoglienza e del no categorico al ritorno delle frontiere chiuse del primo governo Conte quando Salvini guidava il Viminale. Due linee diametralmente opposte che rischiano di agitare ulteriormente la maggioranza nelle prossime settimane visti i vari report dei servizi di intelligence che parlano addirittura di decine di migliaia di partenze in particolare dalla Libia. Fonti di governo assicurano che il premier non intende lasciarsi trascinare nello scontro tutto politico e che la sua linea è quella annunciata in Aula qualche giorno: nessuno verrà abbandonato, pressing sull'Europa per i ricollocamenti e ricerca di accordi con i Paesi di partenza per i rimpatri.

Il problema è che con l'arrivo della bella stagione - prima o poi l'alta pressione si impadronerà del bacino del Mediterraneo - il numero di sbarchi è inevitabilmente destinato a crescere mentre sia per i ricollocamenti sia per i rimpatri i tempi sono lunghi. Sia la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese sia Draghi sono in costante contatto con Bruxelles e con le principali capitale europee, in particolare Berlino e Parigi, ma fino a questo momento le risposte non sono state soddisfacenti.

Dalla Germania, in particolare, hanno fatto sapere che sono pronti ad accogliere i migranti salvati in mare ma non quelli sbarcati in Italia. E su questo fronte i numeri sono impietosi. Il premier - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - avrebbe tenuto una riunione ristretta con i ministri Dario Franceschini e Giancarlo Giorgetti, i due esponenti più rappresentativi di Pd e Lega nell'esecutivo, per spiegare in modo chiaro che non intende nella maniera più assoluta entrare nello scontro politico.

Il governo - è il ragionamento del presidente del Consiglio - per affrontare l'emergenza sanitaria ed economica e per compiere scelte politiche su temi divisivi. Ecco spiegata la linea del no ai porti ai chiusi, ovviamente no anche al blocco navale chiesto da Fratelli d'Italia, ma anche del lavoro inteso con Bruxelles e gli Stati del Nord-Africa per arginare il fenomeno degli sbarchi. In sostanza, Draghi tira dritto e non intende farsi tirare per la giacca né dal Pd né dalla Lega in una lita politica/ideologica. Aavanti con l'approccio pragmatico. Nelle speranza che le previsioni di arrivi per la stagione estiva siano sbagliate per eccesso e non certo per difetto.