Politica
Migranti, Tajani contro i giudici: "Ieri Berlusconi, oggi Meloni. Le toghe fanno come Vannacci"
Il leader di FI: "Inaccettabile. C'è una corrente che si chiama Magistratura democratica che è storicamente legata al partito comunista: fanno politica. Si lamentano del generale Vannacci ma fanno come lui"
Scontro governo-magistrati, Tajani: "Il potere giudiziario non può invadere gli altri due"
Lo scontro tra governo e magistrati, dopo il caso dei migranti destinati in Albania e fatti tornare in Italia dai giudici, continua e si fa sempre più aspro. Giorgia Meloni non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro su questa vicenda. Lo stop al funzionamento del centro per i migranti in Albania viene giudicato solo provvisorio, non si avverte un clima di allarme, né si ritiene che l’intero progetto possa fallire: come anticipato nelle ultime ore, oggi il governo - riporta Il Corriere della Sera - interverrà con un Cdm ad hoc, trasformando quello che era un decreto interministeriale fra Viminale e Farnesina in norma primaria di legge, includendovi gli Stati di provenienza dei migranti considerati "sicuri", anche se per i dettagli del decreto legge bisognerà attendere sino all’ultimo. Di sicuro, dicono al Viminale, "i magistrati di Roma non hanno toccato l’accordo con l’Albania, non attaccano la norma, hanno solo cercato di prosciugare l’ampiezza della sua applicazione".
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Il decreto cercherà di togliere questa discrezionalità nella convinzione che non tocchi ai giudici ma al ministero degli Esteri definire o meno "sicuro", secondo alcuni criteri internazionali, un Paese di provenienza dei migranti. Anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani usa parole molto forti nei confronti delle toghe e torna in particolare sulla mail pubblicata da Meloni, che fa riferimento alle parole di un giudice, Marco Patarnello, che avvisa i colleghi in una chat: "Meloni oggi è un pericolo più forte di Berlusconi. Dobbiamo porre rimedio". Il leader di Forza Italia torna su queste parole e mette in guardia: "Le dichiarazioni su Giorgia Meloni, nella mail dei magistrati, sono inaccettabili. C’è un piccolo gruppo, una corrente che si chiama Magistratura democratica, - dice Tajani a Il Corriere - storicamente legata all’allora partito comunista, che prima attaccava Silvio Berlusconi e ora attacca Meloni".
"Si lamentano - prosegue Tajani - del generale Vannacci, ma fanno la stessa cosa. Dicono che un generale non deve fare politica. Sono figlio di un generale dell'esercito. Non diceva nemmeno a noi per chi votava. Ma neanche un magistrato deve essere politicizzato. Come non esistono carabinieri di destra e carabinieri di sinistra. Non sono i magistrati a dover decidere quali sono i Paesi sicuri. Il potere giudiziario non può invadere gli altri due. La Corte europea parlava di parti di territorio non sicure ma deve essere venuto meno il controllo, come accade con gli Houti. Altrimenti nemmeno l'Italia è sicura. In alcune zone dove ci sono mafia o camorra, l'Italia è sicura? Con questo principio nulla lo è più, neppure gli Usa, che in alcuni Stati hanno la pena di morte".