Politica
Ncd, Augello: me ne vado
"Io a fare alleanze elettorali con il Pd, sebbene qualche ministro di Ncd ipotizzi questa ipotesi, non ci sto neanche morto. Vengo da An, dal Msi. Andrò via da Ncd qualunque cosa accada". Lo afferma il senatore dissidente di Ap Andrea Augello al Senato nel corso di una conferenza stampa sulla Legge di Stabilità. "Io da Ncd sono già andato via", gli fa eco l'altro senatore dissidente Carlo Giovanardi.
I DISSIDENTI NCD RISCRIVONO LA LEGGE DI STABILITA'
"Sette emendamenti per otto proposte di buon senso" che il governo farebbe bene a recepire. In primo luogo per migliorare il contenuto della legge di Stabilità ma anche per non perdersi quattro voti di Area Popolare che, al Senato, visti e considerati i precari equilibri numerici della maggioranza, fanno sempre comodo. Le otto proposte si articolano su tre fronti: immobili p.A.; soppressione enti inutili; enti locali. "Garantirebbero - dicono i sottoscriventi - un risparmio complessivo collocabile tra 1 e 1,8 miliardi di euro l'anno".
Gaetano Quagliariello, Andrea Augello, Luigi Compagna e Carlo Giovanardi mandano un messaggio a Matteo Renzi (e forse anche a Angelino Alfano), presentando in una conferenza stampa a palazzo Madama i sette emendamenti ricalcati sulle proposte di taglio della spesa di Carlo Cottarelli e di lotta alla corruzione di Raffaele Cantone. "Le nostre proposte le abbiamo già depositate in commissione - dice Quagliarello - invitiamo tutti gruppi e in particolare di opposizione di sottoscriverle. Lanciamo una sfida aperte al governo per un cambio di rotta sul fronte della spesa pubblica. Subordineremo a questo cambio di rotta il nostro giudizio finale sulla manovra, che ad oggi - essendo scritta con la sinistra - non riceverebbe il nostro consenso".
"La legge di Stabilità - premette l'ex coordinatore nazionale di Ap - per come è uscita dal Cdm, è una manovra scritta con la mano sinistra e non con la mano destra. Non taglia le spese, opera in deficit e, soprattutto, si tiene accuratamente alla larga dai gangli in cui si annidano le più ampie sacche di statalismo, clientelismo, opacità, spreco e inefficienza e corruzione".
"Il nostro pacchetto di proposte - dichiara ancora il senatore - va tutto nella direzione di un taglio effettivo e mirato della spesa, con coperture reali, anziché improbabili 'pagherò' a breve scadenza. Noi ci siamo ispirati alle proposte contenute nel rapporto di Carlo e alle ricette di Raffaele Cantone sulla lotta alla corruzione". Nel dettaglio i 7 emendamenti agiscono sulla razionalizzazione degli immobili della pubblica amministrazione, sulla soppressione di una serie di "enti inutili e costosi come i consorzi di bonifica".
Le proposte intervengono inoltre sulla razionalizzazione delle società partecipate, "facendo quello che si è detto tante volte - ha aggiunto Quagliariello - ossia voler aggredire senza mai farlo il problema e poi prevedendo sanzioni per le partecipate e le municipalizzate inadempienti rispetto alle disposizioni della legge di stabilità dello scorso anno. Il divieto alle regioni di coprire con l'aumento dei ticket la razionalizzazione della spesa sanitaria e infine la fusione dei comuni sotto i tremila abitanti, salvaguardando i municipi", concludono il pacchetto.
Tra "le cose buone", Quagliariello individua "il taglio delle tasse sulla casa", ma senza modifiche "questa legge di stabilità non riceverà il nostro consenso".
Che la legge di Stabilità non sia "blindata" e che al momento il governo non pensi al voto di fiducia, è quanto assicura il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenendo al convegno della Cna. "Io penso sempre che il Parlamento abbia un proprio ruolo positivo e possa migliorare , e normalmente li migliora, i provvedimenti del governo. Non c'è chiusura, la legge non è blindata per cui non si può discutere anche perché sarebbe scorretto nei confronti del Parlamento", spiega.
Nella seduta mattutina sono stati illustrati gli emendamenti fino all'articolo 18. "Abbiamo affrontato anche nodi grandi - dice la relatrice Federica Chiavaroli (Ap) a margine dei lavori - come Tasi, Sud, Canone Rai. Il lavoro sta procedendo bene, mi pare che ci sia il giusto clima, collaborativo. Credo che entro stasera si possa finire l'illustrazione". Sono attesi entro stasera, "almeno in parte", gli emendamenti dell'Esecutivo. "Il Governo ci ha detto - aggiuge Chiavaroli - che le proposte di modifica che presenterà affronteranno temi nuovi, non trattati dagli emendamenti parlamentari". Dovrebbero iniziare domani, ha confermato la relatrice, probabilmente nel pomeriggio, le votazioni.
Camusso: "Troppo poco per il Sud". "Vorrei dire che in realtà, i miliardi sono cinque e qualcosa. Se il messaggio deve essere che l'unica risorsa che hai e che spendi è quella dei fondi strutturali, forse la proporzione per il Mezzogiorno dev'essere più alta di quella dichiarata dal sottosegretario". Così la segretaria generale della Cgil, a proposito della cifra, sette miliardi, indicata e ribadita dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, relativa alle risorse previste per il Mezzogiorno.
Emendamenti della commissione Industria. I senatori Pd in Commissione Industria hanno presentato diversi emendamenti. Si parte dalle Regioni del Sud per le quali si propone di mantenere per il 2016-2017 il sostegno alle nuove assunzioni ora in vigore pari a 8 mila euro per ogni nuovo assunto. Sempre per il Sud si chiede la maggiorazione dell'ammortamento, prevista nel testo, dal 40 al 60% per gli investimenti su strutture produttive ubicate in quell'area del Paese. Con l'obiettivo di sostenere gli investimenti, alle imprese meridionali che effettuano nuovi acquisti di beni strumentali, per il triennio 2016-2018, si suggerisce di riconoscere, fino a un massimo di spesa di 400 milioni all'anno, un credito d'imposta pari al 25% per le grandi imprese, al 35 per le medie e al 45 per le piccole.
Sacconi, prepensionamento semplice. "Le due norme vigenti e la staffetta generazionale ora prevista dalla legge di stabilità sono caratterizzate da vincoli e da oneri eccessivi. In sostituzione proponiamo una norma semplice" dichiara il presidente della Commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi. Tutte le lavoratrici e i lavoratori possono avere un reddito pari alla pensione maturata e i versamenti contributivi nei tre anni che mancano al raggiungimento del diritto alla prestazione previdenziale.
Gli oneri sono equamente distribuiti tra lo Stato e il datore di lavoro. La copertura è la stessa "a rubinetto" ora prevista. Non vi è obbligo di assunzioni perché l'occupazione dei più giovani deve essere un effetto implicito e non un vincolo".