Politica

Neanche Schlein vuole Bonaccini commissario alluvione. Il segreto del Pd

di Antonio Amorosi

L’OPA americana sul Pd e il cambio dei dirigenti italiani. Passa da qui anche la testa di Bonaccini. Le voci che spiegano l’ascesa della leader italo svizzera

Segreti e trame. Bonaccini commissario all’alluvione dovrebbe fare il terzo mandato in Emilia Romagna e non va bene. Schlein vuol cambiare tutto

Difficile a credersi ma dal Palazzo arrivano voci confermate sia dal Pd che dai vertici della destra: l’ostacolo maggiore alla nomina di Stefano Bonaccini a commissario all’alluvione in Emilia Romagna si chiama Elly Schlein, il neo segretario nazionale. Non per una malcelata malizia della giovane leader italo-svizzera o per inimicizia (che non c’è) ma per un calcolo ordinario e di strategia. In caso di nomina di Bonaccini commissario, concordata tra governo e Regione, previo plauso del presidente Sergio Mattarella, obtorto collo si riproporrebbe la sua candidatura alla guida dell’Emilia Romagna per il terzo mandato.

Ed Elly non ha nessuna intenzione di rinnovare il vecchio apparato del Pd, tanto meno in posizioni amministrative di vertice, dove si muovono attualmente le ultime economie di potere del partito. E poi come potrebbe, accettando Bonaccini al terzo mandato, contrastare la medesima ricandidatura in Campania del capataz e “nemico” politico Vincenzo De Luca? Agli addetti ai lavori il niet di Schlein appare scontato e per un fine più alto. 

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