Politica

Ocean Viking, Parigi nega l'ingresso a 123 migranti. Ma con Roma cooperazione

La replica del ministro dell'Interno Piantedosi: "I flussi li gestiamo noi e non i trafficanti, non prendiamo lezioni da altri"

Da parte sua, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi al termine del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al quale ha partecipato in Prefettura a Napoli ha sottolineato l'importanza della mossa italiana sul tema immigrazione, di nuovo messo al centro dei tavoli Ue. La convocazione straordinaria del Consiglio giustizia e affari interni del 25 novembre, che anticipa la convocazione ordinaria dell'8 dicembre, è "già un primo successo e la riprova del fatto che l'Italia è riuscita ad ottenere che questo argomento troppo sottaciuto ritornasse alla giusta attenzione dell'Europa, per essere affrontato non come emergenza, ma come qualcosa che merita la giusta attenzione".

Mercoledì 23 novembre deputati interrogheranno la presidenza ceca e la Commissione sulle garanzie di solidarietà e condivisione degli oneri nella gestione dei flussi migratori in Europa. Il dibattito in plenaria dovrebbe essere incentrato su come sviluppare la riforma della politica comune dell'Ue sulla migrazione e sull'asilo politico. I deputati discuteranno anche delle recenti difficoltà nello sbarco dei migranti arrivati via mare, in particolare dopo le operazioni di ricerca e soccorso condotte dalle imbarcazioni delle Ong nel Mediterraneo centrale, e dell'attuazione del meccanismo volontario di ricollocazione concordato nel giugno scorso. 

"L'Italia, ha rassicurato Piantedosi, non ha lezioni da imparare da altri, ha già delle esperienze che vanno messe a sistema e rese funzionali, che siano da contraltare alle azioni di fermezza. Siamo fortemente convinti che ogni azione di fermezza per respingere i traffici illegali soprattutto nel Mediterraneo dovrà essere compensata con fenomeni di più lunga durata, strutturali, che prevedano flussi di ingresso legali e corridoi umanitari. L'indagine della Procura di Caltanissetta ha svelato cosa ruota attorno al traffico di uomini che avviene nel Mediterraneo, che non riguarda le ong".

"La fermezza che noi intendiamo opporre e mantenere nei confronti di questo fenomeno dovrà essere compensata con fenomeni di più lunga durata, strutturali, che prevedono flussi di ingresso legali e corridoi umanitari. Il sogno migratorio dei giovani provenienti dall'Africa lo dobbiamo gestire noi e i Paesi da cui provengono, non certo i trafficanti".

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