Palazzi & potere
Anac, Cantone sale sul carro grillino e asfalta la sinistra (e i Benetton)

Anac, la sinistra si faccia qualche domanda, ad esempio perché un'azienda "decide di non fare più maglioni e di occuparsi solo di autostrade"
Chi ha a cuore "l'idea di bene pubblico", la sinistra che "è sempre stata molto attenta ai beni pubblici", dovrebbe cominciare a domandarsi "come i concessionari gestiscono i beni" e capire, per esempio, perché un'azienda "decide di non fare più maglioni e di occuparsi solo di autostrade". Così, scrive Askanews, il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, è tornato sul tema della concessione autostradale ad Atlantia, di cui la famiglia Benetton è principale azionista. "Come sono state gestite le concessioni autostradali e la capacità di lobby che i concessionari autostradali hanno messo in campo sono veramente spaventosi, lo dico con dispiacere in un luogo simbolo" come la Festa de l'Unità. "Ma alcune battaglie a favore dei concessionari autostradali - ha spiegato Cantone - sono state condotte in modo stranissimo per esempio dai sindacati. Sono stati i sindacati che hanno fatto una battaglia perché venisse messo in discussione il principio del 60/40, di appalti all'esterno piuttosto che appalti in house". "Su questo tema delle concessioni - ha proseguito - è necessario che chi ha a cuore l'idea di bene pubblico si faccia delle domande. E questo credo che sia uno dei luoghi simbolo: la sinistra è sempre stata molto attenta ai beni pubblici e certe domande su come vengono gestiti i beni pubblici sul perché qualcuno ad un certo punto decide di non fare più maglioni e di occuparsi solo di strade. Qualche domanda bisognerebbe farsela".
"I concessionari hanno dimenticato che quei beni sono pubblici e considerano quei beni come se fossero a tutti gli effetti propri" ha proseguito Cantone nel suo intervento all'incontro "Combattere la corruzione. L'impegno quotidiano" organizzato alla Festa nazionale de l'Unità a Ravenna, evitando di entrare nel dibattito sulla nazionalizzazione delle concessioni. "Noi siamo reduci da un'esperienza delle nazionalizzazioni e delle partecipazioni statali e forse sarebbe il caso di ricordare anche gli effetti" che hanno portato "prima di riproporle" ancora una volta.