Anno 1993: lo spartiacque. A Roma la mafia non esiste. Parla Dario Vassallo
L'anno 1993 fu per il nostro Paese un anno orribile caratterizzato da stragi e attentati e oggi alcuni magistrati ipotizzano che quelle stragi non sono da mettere solo in relazione ad una ipotetica trattativa tra Stato e Mafia ma sono da mettere in relazione anche ad un cambio politico epocale.
Nell'anno 1993 la mafia entrava personalmente in politica e cominciava ad essere Stato, era finita l'era dove si limitava a corrompere i politici, come aveva fatto in passato.
L'anno 1993 diventa per la mafia uno spartiacque
Una mafia non più cialtrona e violenta, ma una mafia organizzata e strutturata anche e soprattutto politicamente, allo scopo di arrivare ai piani alti delle Istituzioni, per comandare non interi territori ma alcuni servizi presenti nei comuni o nelle regioni e questo inizialmente avvenne soprattutto al sud.
Nel 93 la mafia cambia vestito ,dai pantaloni con pinces e giacca con spalline, passa a vestiti firmati dall'alta moda e scarpe da 1000,00 euro, una mafia fatta da colletti bianchi e politici che parlano due o tre lingue, studiano nei migliori college inglesi e che entrano in borsa, fino ad arrivare a maneggiare Bitcoin moneta elettronica , difficilmente rintracciabile.
Passa da una politica inizialmente locale , poi regionale, per arrivare alla politica nazionale, ma non arriva subito al comando politico del territorio, arriva relativamente piano, in quanto nel 1993 non aveva uomini all'altezza di capire la politica e muoversi tra le istituzioni in quanto era ancora una mafia rozza..
I politici li hanno conquistati dando loro potere e una barca di soldi.
Durante questi 25 anni hanno cercato di conquistare pezzi interi di partiti e, gli arresti avvenuti in questi ultimi anni di tanti notabili politici ne sono la dimostrazione.
Sono state la magistratura, l'Arma dei carabinieri e tutte le forze dell'ordine ad ostacolare e a fronteggiare questo attacco che ha avuto un costo rilevante: la perdita della vita di tanti carabinieri e appartenenti ad altri corpi delle forze dell'ordine e molte di queste morti dovranno essere riviste per dar loro un giusto riconoscimento. E' stata ed è tuttora una lotta senza esclusione di colpi, dove l'opinione pubblica per decenni è stata tenuta all' oscuro.
Però oggi un enorme numero di persone oneste di questo Paese sta prendendo consapevolezza di cosa sia accaduto in questi decenni e così si comprende il perchè questa nostra società è diventata più omertosa non solo al sud ma anche al nord.
A Roma hanno scoperto che la mafia non esiste e questo ha generato un'ilarità generale in tutto il Paese.
Nel processo Mafia Capitale abbiamo visto sedere sui banchi degli imputati, politici, Imprenditori, dirigenti di Aziende municipalizzate, che si spartivano soldi e piaceri, e negare la presenza della mafia non è stata una sconfitta di Gratteri ma è stata una sconfitta per la società intera
Mafia Capitale è stato come un caleidoscopio per vedere e comprendere quello che avviene in tanti comuni sperduti del nostro Paese, dove alcuni sindaci, si accordano con varie società di servizi, per creare un illecito guadagno , attraverso la corruzione, attraverso la cosi' detta mazzetta, dove molte volte non vi è passaggio di soldi, ma la cosa è più subdola, magari il fratello del sindaco viene assunto in uno studio di ingegneria, non del posto ma in un'altra città o addirittura in un altro Paese.
Questa è corruzione e in questi comuni sperduti nel nostro territorio , tutti sanno, ma fanno finta di non sapere, e così durante questi decenni si è creata una condizione dove l'illegalità è diventata normalità.
Le mafie sono diventate il vivere quotidiano.
Questi fatti sono sotto gli occhi di tutti e sono diffusi a macchia di leopardo e in ogni Regione, generando schifo e un distacco totale della brava gente dalla politica, perché anche il più sprovveduto ha capito che certe funzioni dello Stato sono svolte in modo mafioso e, in molti territori del nostro Paese., applicano la legge, ma a modo loro, perché la legge per molti non si applica, ma si interpreta.
In questi ultimi giorni abbiamo letto che, anche in Val d'Aosta con l'insediamento del nuovo Presidente della Regione hanno scoperto che qualcosa non quadra, perché alcuni operai, nello spostare una scrivania, hanno trovato una montagna di soldi ( 25 mila euro) ben nascosti in un sottofondo.
Sono quasi 25 stipendi di un operaio, o quasi 50 stipendi di un precario, che svolge una qualsiasi mansione e che, forse,è anche laureato.
Non si sa, se questi soldi siano legati ad una qualche forma di corruzione e a chi appartengono, ma sicuramente, dicono, saranno una tranche di una mazzetta usata per corrempere qualcuno.
La corruzione è mafia, ecco perchè bisogna estendere la legge La torre anche al sequestro dei beni derivanti dalla corruzione.
La volontà popolare per farlo c'è, quella politica?
Dario Vassallo
Presidente Fondazione Angelo Vassallo