Palazzi & potere

Banche e commissione d'inchiesta: parla Elio Lannutti (Adusbef)

Dopo aver avallato le più gravi malefatte ed approvato interi provvedimenti, con una reiterata legislazione di favore per banche e banchieri, dalla fiscalità di vantaggio su deducibilità delle perdite, passate da 18 anni ad 1 anno, valutato da Mediobanca 19,8 miliardi di euro; le garanzie su obbligazioni tossiche appioppate dalle banche allo Stato per 160 miliardi di euro, che hanno generato esborsi alle banche di affari di 24 miliardi di euro dal 2012 al 2016; la pubblica malleva sulla Cassa Depositi e Prestiti per consentire di pagare i dividendi alle Fondazioni bancarie; la rivalutazione delle quote di Banca d'Italia, da 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro, per offrire dividendi pari a 1,060 mld di euro alle banche socie; il recepimento della direttiva BRRD (bail-in) per l'esproprio criminale del risparmio approvato in Europa all’insaputa del Governatore di Bankitalia Visco e del Ministro Padoan, che ne hanno chiesto la successiva revisione;  il decreto salva-banche, che ha azzerato i risparmi di una vita a 130.000 famiglie truffate e prese in giro da Governi  ostili; l’esproprio delle case direttamente dalla banca, senza passare per la legittimità di un giudice terzo in mancanza di 18 rate di mutuo non pagate; lo sconto per i trasferimenti immobiliari nelle vendite giudiziarie con l'imposta di registro, ipotecaria e catastale, non più assoggettata da un'aliquota del 9%, ma nella misura fissa di 200 euro; il prestito vitalizio ipotecario a tassi esagerati e ricapitalizzati per sottrarre agli eredi i risparmi immobiliari dei vecchi; il ripristino dell’anatocismo con la ricapitalizzazione degli interessi, che genera 3,5 mld  di euro l’anno a favore delle banche; l’approvazione di 20 mld di euro con aumento del debito pubblico, cresciuto al record di 2.270 mld di euro, al ritmo di 5,1 mld di euro al mese negli ultimi 38 mesi, per salvare MPS; Pd e maggioranza approvano (con voto quasi unanime) la tardiva commissione d’inchiesta sulle banche, specchietto per le allodole, col tentativo di rifarsi una identità.

    Commissione parlamentare di inchiesta, che non tocca affatto le gravissime responsabilità dei dormienti vigilanti (Consob e Bankitalia), che hanno consentito ai banchieri di devastare i risparmi sudati degli italiani, con una lunga catena di crac e dissesti, da Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, Veneto Banca, Popolare di Vicenza, Mps, continuando ad incassare lauti stipendi e premi milionari per aver distrutto risparmi sudati di intere generazioni, quantificati in 28,8 mld di euro solo per le banche venete.

     La commissione, di 40 componenti (20 senatori e 20 deputati)  che potrebbe essere operativa da metà luglio, avrà circa 8 mesi di tempo (se la legislatura sarà sciolta a febbraio nei tempi canonici)  per svolgere i suoi compiti, chiarisce che le conclusioni andranno trasmesse al Parlamento prima della fine della legislatura, con compiti non ben definiti,  quali gli effetti sul sistema bancario della crisi finanziaria globale e le conseguenze dell’aggravarsi del debito sovrano; la gestione di istituti di credito coinvolti in situazione di crisi o di dissesto; le modalità di raccolta della provvista e gli strumenti utilizzati; i criteri di remunerazione dei manager; la correttezza del collocamento presso il pubblico; le forme di erogazione del credito a imprenditori di particolare rilievo e la diffusione di pratiche scorrette di abbinamento tra erogazioni del credito e vendita di azioni o di altri strumenti finanziari della banca. Di tutto e di più per non fare nulla ?

   La commissione di inchiesta, tardivamente approvata oggi, ma di fatto bloccata da Renzi per non scoprire gli altarini di Banca Etruria, Mps, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca Marche, le porte girevoli tra controllori e controllati, soprattutto le gravissime responsabilità di Bankitalia e Consob, la cui formulazione fa dormire sonni tranquilli agli autori di crac e dissesti bancari addossati alla fiscalità generale, con 20 miliardi di aumento del debito pubblico, l’ennesimo specchietto per le allodole analogo ai provvedimenti varati nei 1000 giorni, da un governo piazzista di pentole bucate, deleterio per famiglie saccheggiate, risparmiatori espropriati, lavoratori umiliati col Jobs Act, tutto fumo e poco arrosto.

   Invece di esultare per tardive commissioni di inchiesta, fumo negli occhi a misura di allocchi e pubblica opinione, si affrontino i  gravissimi problemi di Bankitalia e Consob, entrambe inidonee a tutelare il pubblico risparmio, che dovrebbero essere riformate con urgenza sul principio della responsabilità oggettiva, come sancito da giurisprudenza di Cassazione, che ha sanzionata l’omessa vigilanza ed i relativi risarcimenti, per non ripetere ciclicamente, quei  gravissimi fenomeni di risparmio tradito  (Cirio, Parmalat, Lehamn Brothers, Deiulemar, ecc), col concorso dei distratti controllori e la complicità di governi camerieri.

Elio Lannutti