'Berlusconi ha costruito l’Arca di Noè': Affaritaliani intervista Librandi
Chiediamo a Gianfranco Librandi, deputato del gruppo Civici e Innovatori e promotore del think tank Obiettivo Italia, di commentare le ultime notizie della politica italiana.
“Più che un coalizione o una lista, quella che si va formando nell’attuale centrodestra mi sembra una sorta di Arca di Noè, con due esemplari di ogni specie: i leghisti, i moderati, i democristiani, i liberali, gli animalisti, i conservatori, gli autonomisti, i sovranisti, i socialisti, i repubblicani. L’ultimo a cercare riparo nell’Arca è l’esemplare di liberale piemontese Enrico Costa, figlio del noto Raffaele. Berlusconi è come sempre magnanimo, lui accoglie tutti… Avanti i prossimi”.
Costa si è dimesso da ministro, in questo è stato coerente.
“Con almeno un giorno di ritardo, ma lo ha fatto. La sua posizione era diventata insostenibile: come avevo commentato ieri mattina prima di ricevere notizia della sua decisione, in politica non si può essere come Arlecchino, servo di due padroni. Per fortuna, Costa ha scelto”.
Però l’ormai ex ministro dice che la sua scelta è coerente con quanto fatto finora, perché Berlusconi e Renzi finiranno per allearsi…
“Questo non lo so e francamente, come in ogni paese europeo, io penso che le forze politiche dovranno presentarsi agli elettori con un proprio programma e una propria idea di paese. Se poi nessuno dovesse raccogliere la maggioranza, si dovrà procedere ad accordi tra partiti, sulla base della forza elettorale e politica che ognuno potrà esprimere. Di certo Costa ha fatto parte per anni di una maggioranza parlamentare ben precisa, che ha realizzato cose concrete e nei confronti della quale c’è stata una dura opposizione di Forza Italia e Lega. Non riuscirei oggi a stare con chi finora non ha perso occasione per fare opposizione a prescindere”.
In questo scenario, qual è il ruolo dei Civici e Innovatori e di un imprenditore prestato alla politica come Librandi?
“Lo stesso svolto finora, tenere la barra dritta sui contenuti e sulle proposte concrete, che ogni giorno diffondiamo a mezzo stampa. Per quanto mi riguarda, voglio occupare gli ultimi mesi di questa legislatura occupandomi soprattutto di lavoro, cioè di creazione di nuove opportunità per giovani e meno giovani, di sgravi fiscale permanenti per le imprese, di innovazione e condivisione del lavoro. Non nascondo che le alleanze e le alchimie parlamentari abbiano una loro importanza, ma questa è la bassa cucina: agli elettori dobbiamo offrire soluzioni concrete a problemi concreti”.
Dovendo scommettere, chi sarà il vero protagonista del centrodestra: un Berlusconi a mezzo servizio o un Matteo Salvini?
“Il Cavaliere, senza dubbio. Ma davanti a lui ha un bivio: o sceglie di essere un serio interlocutore o va alla deriva con i populisti guidati da Salvini. L’Italia ha molto bisogno di un Berlusconi attento e dedicato ai problemi del Paese. Ci sarebbe ancora da mettere mano alla legge elettorale, ad esempio…”
Avverrà qualcosa su quel fronte?
“Non lo so, ma certo noi dobbiamo continuare a farci muovere dal monito del presidente Mattarella, che in più occasioni ha tuonato contro le due leggi disomogenee. Finché avremo margini, dobbiamo impegnarci a dare agli italiani una legge elettorale chiara e trasparente, sia per la Camera che per il Senato”.