Carabinieri, il Comandante decide sui coindagati e chi lo indagò
Tra i generali soggetti alla valutazione di Del Sette i colleghi coinvolti con lui nel caso Consip e nell'indagine sarda, ma anche il capo del Noe
Il 3 dicembre, il comandante generale Tullio Del Sette dovrà decidere i destini di generali che sono indagati con lui e di un generale che comanda il Noe, che lo ha indagato.
I Carabinieri, scrive il Fatto, dovranno "valutare" i generali di brigata che aspirano a diventare generali di divisione. I promossi dovrebbero essere cinque o al massimo sei. La commissione di avanzamento sarà presieduta da un comandante generale indagato a Roma su input di due diverse procure: Napoli e Sassari. E già questo sarebbe inconcepibile in un paese normale. Perché è vero che per l' indagine sassarese a Roma c' è già la richiesta di archiviazione ed è vero che la presunzione di innocenza deve essere garantita a tutti ma forse al numero uno dell' Arma si può chiedere un certificato dei carichi pendenti meno fitto.
Come se non bastasse, continua il Fatto, il 3 dicembre Del Sette presiede una commissione sulla carriera e lo stipendio di due generali di brigata che sono indagati con lui: Emanuele Saltalamacchia e Antonio Bacile. Non solo. Del Sette dovrà decidere il destino di un terzo generale, Sergio Pascali, che guida un corpo (il Noe) che fino a pochi mesi fa indagava proprio su Del Sette.