Palazzi & potere

DE GASPERI, ATTUALITÀ DELL'IDEA DI COALIZIONE

Il ricordo di De Gasperi nell'anniversario della sua scomparsa, invita a "riflettere sulla lezione ancora viva del suo concetto di democrazia, avente l'epicentro nel principio di coalizione. Il compianto Roberto Ruffilli, lo studioso delle istituzioni vittima delle Brigate Rosse, aveva messo in evidenza la novità dello "schema degasperiano", allorché nella vita democratica italiana la coalizione diventa la pietra miliare della dinamica politica. Essa stessa, la coalizione, si fa istituzione; da essa non si prescinde, pena la caduta di legittimità della leadership; con essa si sostanzia e prende forma la proposta di governo".

È su questo timbro che Lucio D'Ubaldo imposta oggi la sua commemorazione di De Gasperi sulle pagine del Foglio. Di fatto è un invito - rivolto a Matteo Renzi - a non considerare incompatibile la coalizione con il ruolo guida di un partito (in questo caso, nel centro sinistra, del Pd). Infatti, "questa idea di coalizione - sottolinea D'Ubaldo - non impediva di pensare la Democrazia Cristiana, che De Gasperi ancorava fortemente alla tradizione del cattolicesimo popolare e democratico, come fulcro del sistema politico".

L'indirizzo di De Gasperi, anche se non riproponibile negli stessi termini, conserva intatto il suo valore. Infatti "oggi, dopo la caduta del comunismo e la fine della contrapposizione ideologica tra individualismo e collettivismo, una nuova alleanza democratica emerge come vera necessità di un'azione di contrasto verso gli "opposti estremismi" rappresentati da populisti e sovranisti". Su questo punto insiste l'autore dell'articolo del Foglio.

"Alla scadenza elettorale - conclude D'Ubaldo - gli italiani avrebbero tutto da guadagnare da una battaglia in stile "18 aprile", con schieramenti tra loro alternativi rispetto alle grandi questioni del Paese, ma sostanzialmente uniti nella definizione di una linea di confine verso le componenti più radicali, portatrici di una pericolosa miscela di antiparlamentarismo, antieuropeismo e antiglobalizzazione".