Palazzi & potere
I social decidono le elezioni? No. Parola di Antonio Palmieri (FI)
Affaritaliani intervista Antonio Palmieri, responsabile internet di Forza Italia
Il mondo dell'informazione è in fibrillazione; dapprima per le fake news poi per le polemiche sulle agenzie di stampa, adesso per la situazione in Rai: qual è la sua opinione in merito?
Da sempre informazione fa rima con mistificazione. Di conseguenza, specialmente in questa era digitale, ogni persona è chiamata a un di più di attenzione e di senso critico. Ciò però richiede tempo e attenzione, che sono le due monete più preziose e meno disponibili e che peraltro già scarseggiano tra gli addetti ai lavori.
Lei è un esperto di comunicazione; dia un giudizio sullo stile di comunicazione di Matteo Renzi
La comunicazione è un abito su misura. Renzi comunica se stesso e lo fa da Renzi. Quindi comunica "bene". Altra cosa è se ciò che comunica è in sintonia con gli elettori, specialmente con quelli che lui vorrebbe conquistare andando oltre l'elettorato fidelizzato PD. Su questo, da un anno a questa parte, credo abbia perso smalto.
Secondo lei i 'social' sono realmente in grado di decidere la vittoria o la sconfitta elettorale di un candidato?
No. Le fake news sono diventate una emergenza globale solo perché hanno perso (Brexit ed elezioni USA) coloro i quali "dovevano" vincere. L'establishment ha perso perché non ha saputo dare risposte alle domande di parte della popolazione e anzi, in nome della ideologia del politicamente corretto, ha negato queste domande. Anziché mettersi in discussione, l'elite ha trovato più semplice usare come capro espiatorio per la sconfitta le fake news.
Le faccio una domanda: se davvero esse fossero state così onnipotenti, in Olanda e in Francia le elezioni non avrebbero dovuto avere ben altro esito?
Siamo sicuri che senza i 'social' non ci sarebbe stato TRUMP?
Trump è stata la risposta "giusta" alle domande di una fetta consistente di elettorato. Avrebbe vinto lo stesso, con il vigente sistema elettorale, anche senza i social. Perché la realtà e la capacità di interpretarla vengono sempre prima della comunicazione. Ne sono la fonte.
Come sarà la 'comunicazione' politica della prossima campagna elettorale italiana?
La scopriremo solo vivendo. Dipende da molti fattori non ancora certi, in primis la legge elettorale. Come scrivo provocatoriamente nel mio libro "Internet e comunicazione politica", mi sento di ribadire che "con internet non si vincono le elezioni, ma senza si perde.".
Parlando dei fatti di oggi, pensa che Matteo Renzi accetterà il patto proposto da Berlusconi tra sistema tedesco ed elezioni anticipate?
Non commento i retroscena.
Meglio un centro-destra unito o un futuro 'sbocco' centrista nel segno del popolarismo europeo che tagli le ali estreme?
Berlusconi nelle sue interviste e nei suoi interventi fa sempre riferimento a un centrodestra unito a partire da Lega e Fratelli d'Italia.