Il Parlamento approva la sorveglianza di massa: italiani spiati per sei anni
In pratica, si estende a sei anni la conservazione dei dati telefonici e di traffico Internet degli italiani nei server dei provider: data, ora, durata, mittenti e destinatari, telefonate perse, siti internet. I cosiddetti "tabulati" usati nelle indagini. Quattro anni in più rispetto a quanto finora grazie, scrive il Fatto, all'emendamento di Walter Verini, responsabile giustizia del Pd. Si tratta dei cosiddetti "tabulati" usati durante le indagini. Le informazioni sono detenute dai provider, ovvero da chi offre il servizio (Tim, Vodafone, Fastweb&C.).
Una scelta giustificata con la lotta al terrorismo, ma che può facilmente trasformarsi in sorveglianza di massa e in una spaventosa fuga di dati in caso di attacco hacker. Fino a oggi, il limite di conservazione previsto dal Codice del Garante della privacy è stato di due anni per le telefonate, sei mesi per quelle senza risposta e un anno per i metadati della navigazione online.