La NATO e le crisi a sud dell'Europa
La sicurezza dell'Italia e la stabilità del Mediterraneo
L'Italia deve costruire maggiore collaborazione internazionale per affrontare la crisi migratoria, la minaccia del terrorismo islamista e l'instabilità in Nord Africa e Medio Oriente che le alimentano. Problemi complessi e dai molti aspetti, tra cui quello della sicurezza - interna e internazionale - che sono particolarmente gravi e urgenti nel Mediterraneo.
Una conferenza organizzata domani a Roma dallo IAI in partnership con la NATO Public Diplomacy Division ed il NATO Defence College, Elettronica e Rivista Italiana Difesa, fa il punto sulle crisi a sud dell'Europa e le possibili strategie transatlantiche per affrontarle. Concluderà l'evento il Presidente della Commissione Difesa del Senato Nicola Latorre.
L'anarchia in Libia e il conflitto in Siria ed Iraq sono tra le cause del flusso migratorio senza predenti che investe l'Italia, con oltre mezzo milione di sbarchi negli ultimi 3 anni. Lo Stato Islamico e il terrorismo internazionale islamista traggono forza dai territori non più governati da stati affidabili in Medio Oriente e Nord Africa. La sicurezza e stabilità dei Paesi Ue sono sempre più connesse a quelle dei vicini nel Mediterraneo, con l'Italia posta in prima linea dalla sua posizione geografica.
Visto il nesso tra sicurezza interna ed esterna, stabilizzare il vicinato meridionale dell'Europa dovrebbe essere una priorità anche per la NATO. Non a caso, i Paesi alleati hanno recentemente deciso di costituire a Napoli un “hub” per l’intelligence, il contrasto al terrorismo, ed i partenariati con i Paesi della regione mediterranea.
Tuttavia, la NATO è oggi alle prese con la presidenza Trump, le oscillazioni della Turchia, e le divergenze di approcci tra i suoi stati membri. Serve quindi un dialogo strategico tra gli alleati per capire il possibile ruolo l'Alleanza atlantica, dell'Ue e dei singoli Paesi europei nel proiettare stabilità a sud dell'Europa – evitando che le crisi nel vicinato meridionale destabilizzino l'Europa stessa.
Alessandro Marrone