Legge elettorale: rispunta l'asse Lega-Cinque Stelle
Il Giornale conferma il retroscena pubblicato ieri da Palazzi&Potere
Torna la strana alleanza. E anche stavolta è una questione lasciata tra le righe, una possibilità non esclusa dai protagonisti - M5S e Lega - ma nemmeno esplicitata, scrive il Giornale.
Quasi un obbligo per i grillini, che come noto alle alleanze - soprattutto a quelle dichiarate - sono apertamente allergici, e non perdono occasione per ricordare la vocazione alla corsa in solitaria come caratteristica genetica.
Ma appunto la possibilità dell' asse che non t'aspetti è legata soprattutto a lei, la legge elettorale, oltre che a qualche punto di contatto tra Carroccio e grillini (e a qualche precedente nemmeno remoto: alle scorse amministrative Salvini invitò a votare M5S nei ballottaggi contro il Pd).
La chiave, dunque, è il proporzionale, ingrediente di base del modello tedesco proposto da Silvio Berlusconi a Renzi. Senza premio di maggioranza il Movimento ha scarsissime possibilità di sbarcare al governo a braccia libere, per bene che vada alle urne. A meno, appunto, di non accantonare l' idiosincrasia per le alleanze che permetterebbero a un buon risultato alle urne di trasformarsi in una vittoria e nel primo esecutivo M5S. Il tutto attraverso un asse post-elettorale, o almeno un patto da sottoscrivere col Carroccio. Forti delle comuni critiche all' euro e di posizioni simili sull' immigrazione, con la Lega però granitica sull' argomento e i grillini, invece, decisamente su posizioni più variegate.