Palazzi & potere
Mattarella, i poteri forti e l'assalto al 'fortino' Italia: Britannia docet!
Il quadrunvirato che mira alle elezioni in autunno non sopporta i richiami del Colle al senso di responsabilità. L'Italia rischia di trasformarsi in un mercato degli interessi, esteri però. La speculazione, in questa cornice, si accinge a mordere subito. Renzi, Grillo, Berlusconi e Salvini fanno finta di nulla, ma il pericolo cui va incontro il Paese è reale.
Negli ultimi anni la vendita di assets strategici è andata man mano crescendo, senza che ci fosse un'adeguata reazione. Società ed infrastrutture che hanno fatto la storia del Bel Paese hanno smesso di parlare italiano e sono finite sotto il controllo di nazioni estere.
E per il futuro? Lo scenario appare fosco, se non inquietante. Lanciare l'allarme non è un diversivo giocoso, tanto per fare dispetto ai "volenterosi" delle elezioni anticipate. Al Quirinale si teme il peggio.
Chi conosce leggi e regole non scritte dei poteri forti rivela ad Affaritaliani cosa è stato deciso negli ultimi incontri a proposito dell'Italia: porti ed aeroporti alla Cina, le reti informatiche (Telecom) e le società finanziare alla Francia e i grandi nomi dell'industria alla Germania. A conti fatti l'unico campo ancora italiano, non si sa per quanto, è quello del turismo, settore con un potenziale si enorme mai del tutto sviluppato.
Abbiamo di fronte la prospettiva di un ritorno al passato, con l'Italia ridotta ed espressione geografica, indebolita economicamente e ridotta a parco di riposo e divertimenti per per pensionati del nord-Europa?
Dietro alla (s)vendita delle eccellenze italiane c'è e sicuramente c'è stata la crisi di questi ultimi dieci anni, ma c'è anche una strategia definita a livello internazionale dai famosi "poteri forti" per depotenziare e controllare l'economia italiana. Non è un progetto fantasioso, qualche segnale già s'intravede. Per questo Mattarella fa appello al senso di responsabilità.