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Palazzi & potere
Mps, caso David Rossi, la procura archivia ma M5S...

Non c’è da approfondire oltre, David Rossi si è tolto la vita. E’ questa l’opinione della procura di Siena che ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sulla misteriosa morte dell’ex responsabile della comunicazione di Banca Montepaschi. Secondo gli inquirenti, guidati da Salvatore Vitello, le indagini portano "a ritenere ragionevole l'ipotesi del suicidio e altamente improbabile quella dell'omicidio". La procura, invece, ha stralciato il provvedimento per l'ipotesi di omissione di soccorso a carico di ignoti. La famiglia non ci sta e annuncia che si opporrà alla richiesta di archiviazione. Antonella Tognazzi, vedova di Rossi, e gli avvocati Luca Goracci e Paolo Pirani vogliono vederci chiaro. E chiedono che le indagini vadano a fondo rispetto a elementi probatori che, a loro dire, non consentono di escludere l’ipotesi che, la sera del 6 marzo 2013, Rossi non abbia liberamente scelto di togliersi la vita, precipitando giù dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni. Il Movimento 5 Stelle già nel 2015 si schierò in modo forte accanto alla famiglia per accendere un faro sulle perizie di parte che puntavano a dimostrare, nei fatti, come fosse il caso di approfondire meglio dinamica e ragioni della morte dell’allora 51enne giornalista, uomo chiave nelle vicende del crac Montepaschi e molto vicino al vecchio management della banca, Giuseppe Mussari in testa. L’indagine fu infine riaperta, anche perché la vedova Rossi ha sempre sostenuto che il marito “sapeva molto” e “aveva voglia di parlare”. Dunque, qualcuno potrebbe aver agito allo scopo di chiudergli la bocca. Per sempre. Ora, però, ecco la richiesta di una nuova archiviazione da parte della procura. Nel frattempo il M5S, con Daniele Pesco, ha depositato un’altra interpellanza, che Affaritaliani è in grado di anticipare, in cui si chiede, tra l’altro, che il governo valuti l’opportunità di inviare gli ispettori per verificare le condotte della procura di Siena. Si tratta di un nuovo atto di sindacato ispettivo dopo che “alla precedente interpellanza il governo ci rispose in modo generico e omertoso”, spiega lo stesso Pesco. “Le ecchimosi e i traumi sul corpo di Rossi, la grafia e il modo di rivolgersi alla moglie nell’ultimo biglietto, la dinamica della caduta. E poi i nuovi video che di recente sono venuti fuori sui movimenti sospetti di persone attorno al corpo del giornalista subito dopo la sua caduta nel vicolo. Infine, il traffico telefonico e gli scambi di mail. Sono troppi gli indizi che fanno pensare a una pista diversa rispetto al suicidio”, rincara Pesco. Il M5S collega naturalmente la morte di Rossi alle gravi vicende di Mps: dal maquillage di bilancio per nascondere derivati esplosivi come Alexandria e Santorini alla sciagurata acquisizione di Antonveneta che ha fatto saltare i conti dell’istituto. “Perché Rossi aveva pure un pass per entrare e uscire liberamente dal ministero dell’Interno? Il governo non lo ha mai chiarito”, chiude il parlamentare dei Cinquestelle.

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