Paese di chiacchiere e rottamazione. Era tutto uno scherzo
Paese di chiacchiere e rottamazione. Era tutto uno scherzo: sparito il Bonus cultura.
Ci vorrebbe un’intera puntata di Chi l’ha visto? per sapere dove è andato a finire il bonus cultura per i diciottenni. E ci sarebbe bisogno di una Federica Sciarelli in grande forma per capire come mai la “mancetta”, secondo la definizione delle opposizioni, non sia mai arrivata nelle tasche dei giovani. Finendo nel dimenticatoio. Un fatto è certo: è già aprile e i ragazzi per andare al cinema o visitare un museo devono mettere mano al portafogli. La situazione rischia di non risolversi a breve: di mezzo ci sono i conti pubblici in sofferenza, come al solito. Così sembra trascorsa un’era geologica da quando il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, scandiva: “Per ogni euro in più investito in sicurezza, ci deve essere un euro in più investito in cultura”, fornendo una personale risposta agli attentati di Parigi del 13 novembre. E mettendo, sul piatto 290 milioni di euro. Almeno a parole.
La card elettronica di 500 euro all’anno ai neo-maggiorenni aveva lo scopo di stimolare i consumi culturali. Il funzionamento avrebbe dovuto ricalcare quello di una carta prepagata.
Ma, anche in questo caso, è tutta una ipotesi. Perché di pratico, scrive la notizia, non si è visto un bel nulla.