Pd, Marino rottama Renzi: mi ha impedito di fare pulizia nel partito - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Pd, Marino rottama Renzi: mi ha impedito di fare pulizia nel partito

"C'e' un curioso paradosso: nessuno - Procura, imputati, parti civili, tribunale - ha ritenuto di convocarmi come uno dei cento testimoni. Come in politica, anche nel processo che ha contribuito a cacciarmi dal Campidoglio sono stato 'marziano'". Lo dice in un'intervista alla Stampa, l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, che, sulla sentenza di Mafia Capitale, aggiunge: "Non c'e' capitale con una classe dirigente cosi' scadente, anche dal punto di vista criminale". "Renzi - accusa Marino - mi ha impedito di fare pulizia nel partito".

Sul suo rapporto con il Pd, aggiunge: "Io sono un fuoriuscito particolare, sottoposto a una rimozione forzata come le auto in divieto di sosta", "sembrava che il Pd volesse affidarmi la rigenerazione del partito. Poi Renzi si rivolse a Orfini, che gli garantiva totale asservimento": "il mio bisturi sarebbe stato incisivo". "Renzi e Orfini hanno colto l'occasione per allontanare chi stava lavorando con determinazione per sradicare dal Comune le consorterie criminali come quella condannata ieri. Azioni evidentemente non capite o non gradite. Chi era al governo voleva chiudere la mia esperienza 'marziana' il piu' rapidamente possibile".

Sul ruolo che ha avuto la Procura di Roma, Marino osserva: "Ho per la magistratura un rispetto inscalfibile. Ma obiettivamente, senza Mafia Capitale e l'inchiesta sugli scontrini io sarei ancora in Campidoglio. Contro di me ci fu una convergenza opaca di interessi. Non so se qualcuno abbia voluto o tentato di condizionare la magistratura. Ma so che i giudici non sono condizionabili". Come sta Roma oggi? "Il disastro e' sotto gli occhi di tutti. Chi la guida in questo momento non e' all'altezza".