Palazzi & potere

ROTTAMATORE ROTTAMABILE

Gli italiani hanno decretato che ci sono alternative a Renzi. Adesso sappiamo che se il premier non comincia a fare davvero il presidente del Consiglio piuttosto che lo showman vedremo presto la nemesi della rottamazione se non da premier da segretario del Pd.
«Nessuno è indispensabile» sosteneva Andreotti e queste elezioni hanno dimostrato che, ai tempi di internet, gli elettori si fanno una loro opinione e si regolano di conseguenza. Sono remote ormai le possibilità di convogliare voti e forse gli apparati si sono impegnati solo al primo turno per imporre uomini fedeli nei consigli comunali lasciando così una prateria alle astensioni. Sta di fatto che ad andare avanti sono solo quei candidati credibili che rappresentano la novità.
Virginia Raggi, scrive Bisignani sul Tempo, aveva contro lobby influenti e negli ultimi giorni perfino quel circo mediatico giudiziario e ha stravinto. Fassino a Torino poteva contare sui poteri forti locali, palesi e occulti. Ma ha perso. Diverso il discorso di Milano dove, nonostante Stefano Parisi, prosegue la diaspora del centrodestra, all' interno del quale è diventato impossibile trovare candidati unitari. E Roma ne è l' esempio lampante.
Renzi ora rischia tutto con il referendum sulle riforme. D' altronde, più in fretta si sale, più si precipita velocemente. Potrebbe rimettere in piedi un Nazareno 2.0, soprattutto se, come sembra, Forza Italia verrà coordinata da due convinti assertori del Partito della Nazione come Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Ma resta pericolosa l' alleanza che ha funzionato tra Lega e Cinque Stelle, che avrebbe come candidato, a Palazzo Chigi, Luigi Di Maio. Se da un lato la Lega non è riuscita a conquistare neppure la ex roccaforte di Varese, dall' altro il Movimento Cinque Stelle non vuole più essere un partito solo di lotta e in Parlamento ha dimostrato competenza e forte identità. Renzi dovrebbe imparare da Grillo che, senza più personalizzare ed indovinando le due candidate a Roma e Torino, ha messo una seria ipoteca sulle prossime elezioni politiche. Vedremo se il Premier ha capito la lezione.