Palazzi & potere

Se l'esecutivo si dimetterà piano B con Padoan o Grasso

Il Giornale conferma i nomi e le indiscrezioni di Affari. Ma con una sconfitta di misura Renzi potrebbe restare
 

Di certo, se vincesse il No, «un attimo dopo» Renzi salirebbe al Colle a dare le dimissioni. E poi?
Tutto è appeso ad una variabile fondamentale perché, come spiega un renziano di primo piano, «un conto è perdere 52 a 48, tutt' altro è perdere 60 a 40». Nel primo caso, Renzi potrebbe decidere di accettare un reincarico per portare a termine la legge finanziaria e fare la legge elettorale. A patto che «ci sia la volontà politica di farlo in tempi rapidissimi, visto che sarebbe l' unico punto programmatico», dicono i suoi, per poi andare a votare «in pochi mesi», al massimo in primavera. Nel secondo caso, scrive il Giornale, le dimissioni sarebbero irrevocabili, e «chi ha voluto affossare le riforme si prenda la responsabilità di trarne le conseguenze». E in casa renziana non si esclude l' ipotesi che Renzi, se la sconfitta fosse di proporzioni innegabili, lasci anche la guida del Pd.

Nei corridoi circolano molte altre ipotesi: governi «tecnici» presieduti da attuali ministri come Padoan o Calenda, o governi «istituzionali» guidati dal presidente del Senato Piero Grasso. Un' ipotesi, quest' ultima, che consentirebbe a Renzi di tenersi le mani libere e di trattare il nuovo esecutivo come un «governo amico» da cui prendere all' occorrenza le distanze, forte della propria massa d' urto in Parlamento.