Palazzi & potere
Si sveglia la magistratura: gravi le proposte del Csm sulle Procure
"Il principio della autonomia del
singolo magistrato e della sua sottoposizione soltanto alla
legge rappresenta un cardine del nostro ordinamento non
derogabile nemmeno dalla legge ordinaria". E’ quanto sottolinea
una nota di Autonomia&Indipendenza, corrente delle toghe che fa
capo a Piercamillo Davigo, in merito ad anticipazioni di stampa
sui contenuti di una bozza di circolare, all’esame della VII
commissione del Csm, che detta nuove regole sul funzionamento
delle procure e affiderebbe ai procuratori maggiori poteri
sottraendone ai pm.
A&I "teme una deriva autoritaria" e "ritiene gravemente
contraria ai principi costituzionali la decisione di negare al
sostituto procuratore ’la scelta sulla adozione finale dei
provvedimenti istruttori e di definizione del fascicolo’" e
"considera parimenti grave e contraria allo spirito della Carta
la possibilità di sottrarre al controllo degli organismi di
autogoverno la revoca dell’assegnazione degli affari da parte
del capo dell’ufficio in caso di dissenso rispetto alla opinione
del sostituto; tanto più che di tali circostanze - dissenso e
revoca - verrebbe a perdersi ogni traccia conoscibile ed ogni
possibilità di controllo democratico".
Di qui l’auspicio che "il
metodo da utilizzare per giungere alla definizione del nuovo
testo della circolare sia all’insegna di uno specifico confronto
con la magistratura". A&I, inoltre, "considera questa eventuale
scelta consiliare in linea con il modello incentrato
sull’accentramento e sulla gerarchia"; e "ritiene pericolosa la
deriva autoritaria che verrebbe così a determinarsi rispetto
alla quale le condizioni ingestibili di lavoro ed il potere di
segnalazione disciplinare dei capi degli uffici rischiano di
divenire strumenti di governo". A&I "ritiene particolarmente
inopportuno che tale situazione venga a determinarsi al culmine
di una stagione di nomine di capo ufficio" e "considera grave il
possibile assenso a tale progetto di normalizzazione della
magistratura da parte dei componenti togati del Csm, richiamando
l’attenzione dell’associazione magistrati e dei gruppi ai quali
essi fanno riferimento".