Politica

Papà Borgonzoni non voterà la figlia. Regionali Emilia, “Sto con Bonaccini”

Papà Borgonzoni: "Non voterò mia figlia"

Papà Borgonzoni: "È un fatto culturale, non è assolutamente detto che ascendenti e discendenti debbano avere le stesse opinioni”

Per anni Lucia Borgonzoni ha guidato la Lega Nord nel Consiglio provinciale di Bologna. Come scrive il Fatto Quotidiano, quando nel 2010, in occasione della qualificazione dell’Italia al campionato del mondo di calcio, la Provincia decide di mettere l’inno di Mameli per omaggiare gli azzurri, la Borgonzoni, alla testa dei suoi consiglieri, esce dall’Aula. Oggi la Borgonzoni è candidata presidente per la Regione Emilia-Romagna. Da ragazza si iscrive all’Accademia di Belle Arti e si laurea con una tesi in Fenomenologia degli Stili con Concetto Pozzati. Poi la folgorazione per la Lega provocato, come afferma lei, dal “lavaggio del cervello di mia madre”.

Una scelta che il padre Giambattista non condivide fin dal 2016 quando la figlia va al ballottaggio contro il dem Virginio Merola: “Ti auguro di cuore di raggiungere tutti i risultati che meriti, che tu ce la faccia a diventare sindaco perché hai grandi qualità. Penso che la Lega Nord sia il termometro della febbre, ma non la cura per il Paese. Quello degli immigrati è un problema gigantesco, non saranno i muretti bassi di Salvini a risolverlo”. Lo scorso anno Giambattista Borgonzoni, architetto noto a Bologna, ha preso anche la tessera del Partito Democratico dichiarando che non aveva intenzione di fare attività politica. Oggi della figlia non vuole parlare. “Le parole hanno un peso e io non voglio entrare in questa vicenda. Auguro ogni bene a Lucia ma, come è noto, voterò per Stefano Bonaccini, è stato un ottimo presidente. È un fatto culturale, non è assolutamente detto che ascendenti e discendenti debbano avere le stesse opinioni”.