Politica

Patto Stabilità, Draghi corre in soccorso della Meloni: "Sì a nuove regole"

Di Mario Draghi

L’ex premier Draghi e l’assist all’Italia sul Patto di stabilità in Europa: “Servono nuove regole e più sovranità condivisa”. IL COMMENTO INTEGRALE

Le politiche fiscali nazionali potrebbero a quel punto essere più mirate, concentrarsi sulla riduzione del debito e sulla costituzione di riserve per i tempi peggiori. Regole fiscali più automatiche diventerebbero quindi praticabili. Riforme di questo tipo implicherebbero di mettere in comune più sovranità, e di conseguenza richiederebbero nuove forme di rappresentanza e un processo decisionale centralizzato. Quando l’Ue si allargherà per includere i Balcani e l’Ucraina, queste due agende confluiranno in un tutt’uno in modo naturale. Noi dobbiamo evitare di ripetere gli errori commessi in passato espandendo la nostra periferia senza rafforzare il centro. In caso contrario, rischiamo di indebolire la capacità dell’Ue di agire, invece di consolidarla.

Non possiamo più affidarci all’America per la sicurezza alla Cina per l’export e alla Russia per l’energia

Una capacità decisionale più centralizzata richiederà, a sua volta, il consenso dei cittadini europei sotto forma di revisione dei trattati dell’Ue, cosa che i policymaker europei si sono astenuti dal fare dai tempi dei referendum falliti in Francia e nei Paesi Bassi nel 2005. Oggi mentre ci avviciniamo alle elezioni europee del 2024, questa prospettiva appare irrealistica, perché molti cittadini e molti governi sono contrari alla perdita di sovranità che una riforma del trattato comporterebbe. Anche le alternative, tuttavia, sono velleitarie. Le strategie che hanno garantito in passato la prosperità e la sicurezza dell’Europa – fare affidamento sull’America per la sicurezza, sulla Cina per le esportazioni e sulla Russia per l’energia – sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili. In questo nuovo mondo, la paralisi è chiaramente intollerabile per i cittadini, mentre la drastica opzione di uscire dell’Ue ha dato risultati contrastanti. La creazione di un’unione più forte si rivelerà l’unico modo per garantire la sicurezza e la prosperità tanto desiderate dai cittadini europei.