Politica
Pd, Ciani segnale alla Chiesa diventato un boomerang. Rischio scissione
Di Alberto Maggi
Schlein sceglie la via delle epurazioni. Tensioni alle stelle nel partito
Ma il danno ormai è fatto. L'accusa che viene mossa da chi ha sostenuto la segretaria alle primarie - da Dario Franceschini a Nicola Zingaretti, da Andrea Orlando a Peppe Provenzano - è che la leader Dem decide tutto da sola. Non si consulta quasi con nessuno se non con i pochi fedelissimi del suo cerchio magico (anche se lei non ama questa espressione), tra i quali Francesco Boccia, Chiara Gribaudo e Chiara Braga.
La parte Dem che ha appoggiato Schlein alle primarie vuole aspettare le elezioni europee del 2024 per poi, eventualmente, fare i conti. Se la distanza con Fratelli d'Italia fosse abissale e se addirittura non raggiungesse il 20% (livello minimo) si aprirebbe una sorta di processo interno che porterebbe quasi certamente alla richiesta di dimissioni. Il patto con Stefano Bonaccini, che sarà capolista al Nord-Est alle Europee, per ora tiene e, salvo colpi di scena, con il Governatore dell'Emilia Romagna non ci saranno strappi.