Politica
Pd, è già sfida Letta-Bettini. E sul Quirinale rischia di esplodere...
Pd, Franceschini - che punta al Quirinale - per il momento resta alla finestra. Inside
Non c'è pace in casa Pd. Nonostante la svolta che ha portato Enrico Letta sulla poltrona di segretario, che in poche settimane ha varato a una nuova segreteria e scelto nuovi vicesegretari e nuovi capigruppo, ora a tenere banco sono Le Agorà lanciate ieri da Goffredo Bettini, leader del Pd romano e rappresentante della sinistra del partito vagante e lontamente dalemiana.
Fonti qualificate del Nazareno spiegano come prima, con Zingaretti segretario, Bettini fosse una sorta di azionista di maggioranza dei Dem, ma con Letta leader tutto è cambiato. Enrico, come lo chiamano i parlamentari del Pd, ha una visione ulivista, di un partito che punta a inglobare altre forze e che si allarga sia al centro sia a sinistra. Bettini, invece, è fermo sulla linea del Pd di sinistra che tratta e si allea con il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte. Due visioni politiche e due strategie che, gli stessi Dem, definiscono "diametralmente opposte".
Il leader de Le Agorà conta tra i suoi uomini di peso come il vicesegretario ed ex ministro Giuseppe Provenzano oltre al ministro del Lavoro Andrea Orlando, che proprio stamattina ha affermato: "Quello di Goffredo Bettini è stato un luogo di discussione. Il Pd, se vuole affrontare bene questa fase, deve sciogliere alcuni nodi che riguardano la sua identità". Appunto, quale identità? Con Letta sicuramente la pancia del partito e in questo momento anche Base Riformista, ovvero gli ex renziani del ministro Lorenzo Guerini e di Luca Lotti. Dario Franceschini, leader di Area Dem, al momento ufficialmente appoggia il segretario, ma, spiegano le fonti Dem, resta alla finestra e attende gli sviluppi del dibattito interno, con gli occhi puntati sulla partita dell'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Non è un mistero, infatti, che il Quirinale sia tra le aspirazioni del ministro della Cultura.
Ed è proprio il Colle che rischia di far esplodere le varie anime del Pd. L'impressione è che Letta, d'accordo con i pentastellati, riproponga il nome di Romano Prodi, che si sentiva quotidianamente con Giuseppe Conte quando l'Avvocato del Popolo era a Palazzo Chigi. Ma questa linea non piace affatto a Bettini, tanto che tra i famosi 101 che l'ultima volta affossarono il Professore di Bologna, oltre a una trentina di renziani della prima ora, potrebbero esserci anche esponenti del Pd romano, vicini proprio al fondatore de Le Agorà. Insomma, dietro le quinte nel Pd non si placano le polemiche e, dietro le quinte, i fronti contrapposti affilano le armi.