Politica
Pd, l'attivismo di Letta agita il M5S. Conte (in ritardo) lascia praterie
Casaleggio dice no all'uso di Rousseau e Grillo vieta la tv ai parlamentari pentastellati
L'attivismo del nuovo segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha acceso più di un campanello d'allarme in casa Movimento 5 Stelle. Il leader Dem si sta caraterrizando come l'oppositore numero uno di Matteo Salvini e della Lega, sia con la proposta di rilanciare lo Ius Soli proprio in questa fase politica sia per le pesanti critiche rivolte quasi quotidianamente al leader del Carroccio.
Tra i parlamentari pentastellati cresce il nervosismo, principalmente per due motivi. Il primo è il diktat di Beppe Grillo di non andare in televisione e, di fatto, di scoparire dai mezzi di comunicazione di massa. Il secondo è il ritardo con il quale l'ex premier Giuseppe Conte sta entrando a pieno titolo nel Movimento. Un ritardo che viene spiegato con l'opposizione di Davide Casaleggio a consentire l'utilizzo della piattaforma Rousseau per avallare la conquista di 5 Stelle da parte dell'avvocato del popolo. L'altra ipotesi è quella di una votazione attraverso la mail PEC, ma al momento è soltanto un'idea non facilmente concretizzabile.
Fatto sta che il combinato disposto del silenzio in tv e sui giornali dei grillini e dell'assenza di Conte, che doveva essere l'uomo del rilancio dei 5 Stelle, sta lasciando praterie a Enrico Letta e al Pd. Di fatto, i Dem si sta accreditando agli occhi dell'opinione pubblica come il contraltare di Salvini e della Lega con il rischio che il M5S e l'ex presidente del Consiglio finiscano quasi nel dimenticaio. Letta ha capito le difficoltà degli alleati, e soprattutto dei problemi tra Grillo e Casaleggio, e ha colto la palla al balzo per prendere in mano la situazione e soprattutto per prendersi la scena.
Gli italiani hanno la memoria corta - ragionano nei 5 Stelle - e se Conte tarda ancora a scendere in campo e porsi come alternativa alla destra e a Salvini, il vero leader dell'alleanza di Centrosinistra, obtorto collo, sarà Enrico Letta.