Politica

Pd, scissione "sicura" per i renziani. Gentiloni a rischio e voto a giugno?

Pd, Bersani pronto a presentare il suo manifesto (che domenica verrà bocciato dall'Assemblea)

Il Governatore della Puglia rivela di aver parlato con Matteo Renzi lasciando così intravedere la possibilità che ci sia ancora qualche speranza di evitare la scissione nel Partito Democratico, così come in molti sulle agenzie si sprecano in appelli continui contro la rottura. Ma secondo un renziano "dei piani alti del Pd", come scrive l'agenzia di stampa Dire, "la mediazione è saltata e l'ex premier adesso non può cedere".

Ed ecco la svolta: "A questo punto sarà scissione e da domani il governo Gentiloni sarà a rischio...". "Domani Bersani e compagnia presenteranno il loro manifesto, poi in delegazione verranno domenica all'assemblea nazionale del Pd e lì chiederanno il voto. Saranno respinti a grande maggioranza e se ne andranno". Poi? "Da quel momento è tana libera tutti, sarà il caos in Parlamento. Perché dalla prossima settimana si formeranno i gruppi parlamentari degli scissionisti, uno da 40 alla Camera e uno di 20 al Senato. Quindi la situazione comincerà a farsi pericolosa per il Governo perché a quel punto si bloccheranno i meccanismi parlamentari".

Cioè? "Il Pd non avrà più la maggioranza nelle commissioni, quindi i provvedimenti come si voteranno?". Non solo, per i 'renziani' ci saranno conseguenze anche fuori dal Parlamento: "Se il presidente della Toscana Rossi se ne andrà, cadrà anche la sua giunta in Toscana. Lì non sarà possibile per il Pd sostenere un presidente scissionista". A questo punto, con una situazione politica incandescente, il governo Gentiloni comincerà a ballare ed anche il congresso sparirà dall'orizzonte: "Perché - continua la fonte 'renziana' - Renzi con chi si confrontera'? Chiaro che Orlando in quel tipo di situazione non scenderà in campo... Quindi niente congresso ed elezioni probabili a giugno".

Ma la legge elettorale? "Ho sentito che si comincia a parlare di fare un decreto solo per un aspetto formale, di introdurre la doppia preferenza di genere al Senato... Basta, poi il quadro politico si complicherà così tanto che diventerà urgente andare al voto, a giugno". Se così sarà, un capolavoro di tattica: Renzi avrà le sue elezioni anticipate, e la colpa sarà della minoranza di sinistra.